La telefonata: ci sono i topi, devi acchiapparli
Ecco l’intercettazione integrale in cui Melchiorre ordinò a un tecnico di cercare le microspie nell’ufficio
PESCARA. «Eh, i topi», diceva al telefono Angelo Melchiorre, 61 anni di Bussi, dirigente dell’ufficio tecnico di Bussi e capo dell’Utr 5, e chiedeva a un tecnico di «fare un’altra disinfezione» nella «stalla». Ecco il colloquio che, per l’accusa, dimostra la capacità degli arrestati di inquinare le prove.
Melchiorre: «Oh, ciao carissimo, senti volevo chiederti se è possibile fare un’altra disinfezione più approfondita, ma per una questione di cautela niente di più».
Esperto: «Un’altra! Non ho capito, scusa».
Melchiorre: «Disinfezione più approfondita, tu hai detto che avevi apparecchi più sofisticati».
Esperto: «Eh, mh».
Melchiorre: «È possibile farla?».
Esperto: «Ma perché non ci incontriamo e ne parliamo?».
Melchiorre: «Eh, vabbè ci possiamo pure parlare, qual è il problema?».
Esperto: «Eh».
Melchiorre: «Eh, i topi, qua ci voglio le, come si dice, le nerchie di quelle paurose ci vogliono. Così si acchiappano tutte quante».
A confermare che si stava parlando di bonificare l’ufficio del Comune di Bussi dalle microspie della polizia giudiziaria è stato lo stesso esperto convocato dalla forestale. La conclusione del procuratore capo facente funzioni Cristina Tedeschini e delle pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, sulla richiesta di misure cautelari, è questa: «Rimarchevole appare la capacità di occulatamento, frode e la significativa spregiudicatezza con cui tutti i protagonisti principali di questa vicenda hanno agito anche a fini di infrenare l’azione di accertamento della verità processuale». (p.l.)