La Torcia Umana rinasce in Abruzzo
La Marvel ripropone il supereroe e lo affida alla matita del teramano Carmine Di Giandomenico
TERAMO. Che fine ha fatto Johnny Storm, The Uman Torch? Il più giovane, esuberante e ribelle degli eroi superumani Fantastici Quattro è morto davvero nel numero 323 del fumetto della Marvel? L'albo FQ 333 di luglio svela ai lettori italiani il mistero sulla sorte della Torcia Umana, e lo fa con i sontuosi disegni dell'autore teramano Carmine Di Giandomenico, classe 1973, da sette anni nella scuderia della prestigiosa casa americana di novel graphic.
Nella storia ideata da Jonathan Hickman e disegnata dall'illustratore abruzzese, apparsa a novembre negli Stati Uniti con il numero 600, si scopre che Johnny, ucciso dall'esercito di orribili mutanti del feroce Annihilus, è stato resuscitato dal malvagio signore della Zona Negativa e costretto a combattere come gladiatore. Insieme ad altri schiavi Johnny guiderà la rivolta contro Annihilus, usando il proprio fiammeggiante potere. Carmine Di Giandomenico ha messo dunque la sua firma su un numero importante della saga, destinato a restare nella storia dei Fantastici Quattro. Una resurrezione voluta a furor di popolo. «Non immaginavo che la scomparsa della Torcia Umana avrebbe suscitato tanto scalpore a livello mondiale», ha confessato Hickman sulle pagine dell'albo.
Conferma al Centro l'illustratore teramano: «Gli appassionati della collana sono insorti. Soprattutto per i lettori che seguivano la serie fin dai primi numeri è stato come perdere uno di famiglia. Alla Marvel hanno allora deciso di aspettare un anno, per uscire infine il 22 novembre 2011 con un numero d'anniversario di 80 pagine, affidando il ritorno di Johnny Storm a un loro disegnatore europeo». Cioè Carmine. L'incarico dagli States arriva ad aprile 2011. Cinque mesi di lavoro serrato al tavolo da disegno, 8-10 ore al giorno: il risultato è una bellissima serie di illustrazioni, in cui Di Giandomenico ha creato anche volumi e atmosfere, lavorando in modo raffinato tutte le scale di grigio, agevolando così il compito al colorista Andy Troy.
Disegnare il ritorno della Torcia Umana è l'ennesimo riconoscimento al talento di Carmine Di Giandomenico. «La Marvel finora mi ha trattato benissimo. Mi ha affidato anche il numero 500 di Ironman, Spider Man Noir (ambientato negli anni Venti , ndr), Captain America, le origini di Magneto, le origini di Dare Devil». Fu proprio questa mini-serie, sceneggiata oltre che disegnata da Carmine, a creare il contatto (e il successivo contratto) con la Marvel. Gli americani apprezzarono molto la storia ideata dall'autore abruzzese, che svelava attraverso il personaggio di Jack Murdock, padre di Dare Devil, la genesi della vicenda: «Rimasi sconvolto. Bastò una mail perché in America accettassero che un italiano scrivesse le origini di un personaggio così importante». Intanto Carmine continua a creare storie a viaggiare nel tempo e nello spazio con la matita, senza muoversi dalla sua città: «Non esco mai da Teramo. Qui lavoro tranquillo. Alla fine so' n'artigiano, mica Warhol o Picasso».
Anna Fusaro
©RIPRODUZIONE RISERVATA