popoli/ l’allarme dopo l’incidente di ieri nell’aquilano

Lattanzio: «Emergenza cinghiali, intervenga il ministero»

POPOLI. Il consigliere provinciale Mario Lattanzio si fa promotore di una proposta per la soluzione dell’emergenza cinghiali anche a seguito del tragico incidente di ieri avventuto a Cansatessa, in...

POPOLI. Il consigliere provinciale Mario Lattanzio si fa promotore di una proposta per la soluzione dell’emergenza cinghiali anche a seguito del tragico incidente di ieri avventuto a Cansatessa, in provincia dell’Aquila, dove ha perso la vita un lavoratore padre di famiglia. I cinghiali sono causa di troppi danni all'ambiente, all’agricoltura, alle attività umane e la loro incontrollata riproduzione non è gestibile dagli enti che dovrebbero essere invece in grado di esercitare una gestione regolata da tanti fattori di controllo.

«L'evoluzione del danno provocato dal cinghiale alle colture agricole», afferma Lattanzio, «ha assunto nell'ultimo decennio una tendenza esponenziale con aumento della spesa per i risarcimenti (2 milioni di euro in Abruzzo nel 2012), situazione inaccettabile soprattutto nel contingente momento di necessità di riduzione della spesa pubblica. L'aumento dei danni da cinghiale ha avuto una crescita esponenziale iniziando dal 1995, quattro anni dopo l'entrata in vigore della legge 394/91 che ha istituito le aree protette. Uno studio dell'università dell'Aquila del 2010, inoltre, rileva come il cinghiale, ovunque all'interno dell’area protetta, sia il primo fattore di tensione e di conflitto a cui si legano le controversie venatorie».

Lattanzio evidenzia come ci siano troppi enti gestori della problematica (Regione, Provincia, parchi, ambiti territoriali) con propri confini amministrativi e limitazioni, che non riguardano la diffusione del cinghiale sul territorio. Perciò la sua richiesta è quella di un intervento del ministero dell'Ambiente, «che si faccia carico di un coordinamento tra i vari enti competenti attraverso una struttura tecnica coordinata dall'Ispra, una sorta di commissariamento».

Walter Teti

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