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Lavoro, turismo e sociale, il piano del Pd: così l'Abruzzo può ripartire
L’opposizione interviene sulle misure per la fase 2 e mette al centro le imprese, le famiglie e i comuni delle zone rosse: "Dalla maggioranza solo proposte spot"
PESCARA. Un piano di 300 milioni per la fase 2 per sostenere il sociale, le imprese, il turismo e i comuni delle zone rosse. I consiglieri regionali del Pd bocciano le misure della maggioranza definendole "proposte spot" e presentano il piano per la ripartenza dell’Abruzzo.
«È necessario un piano straordinario da 300 milioni di euro», spiegano i consiglieri regionali del Pd Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, il consigliere Sandro Mariani e il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina. «La metà di queste risorse possono essere recuperate da una rimodulazione dei fondi strutturali e di quelli per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, cogliendo l’opportunità messa a disposizione dal governo e dalla Ue di veder risarcite alle Regioni le intere somme rimodulate attraverso il Piano sviluppo e coesione, oltretutto con una copertura al 100% da parte dell’Europa, senza l’obbligo di contribuzione del 15% da parte delle regioni».
IL SOCIALE. Il Pd propone un contributo per rateo mutuo prima casa per quanti non rientrano nella sospensione dei mutui a seguito del decreto “Cura Italia” e versano in condizioni di disagio economico; contributi sull’affitto e utenze sia per le famiglie in difficoltà che per studenti fuori sede; contributo straordinario per i caregiver familiari in caso di sospensione dei servizi di assistenza domiciliare e riabilitativa; bonus economico per l’assistenza domiciliare per minori e persone con disabilità non coperte dal Fondo per la non-autosufficienza e disabili non gravi con Isee sotto la soglia di povertà.
IMPRESE E LAVORO. Per le piccole imprese «potenziare l’accesso al credito e intervenire sul tetto del 25% del reddito visto che molte imprese non raggiungono un reddito di 100.000 euro annui, portare la copertura dei contributi regionali dall’80% al 100%, aiuti a fondo perduto e sospensione di tributi locali».
Per le imprese medio-grandi «facilitare la sanificazione attraverso un sostegno dei costi integrando con risorse regionali il contributo statale e con voucher per l’acquisto di dispositivi di protezione». Sul fronte operativo bisognerà agire per «potenziare la rete dei trasporti pubblici anche con forme di mobilità sostenibile».
TURISMO. Includere nel reddito di emergenza guide, accompagnatori, soci e amministratori di attività turistiche non iscritte alla gestione separata dell’Inps, categorie ad oggi escluse dai benefici; annullare per il 2020 la tassa di soggiorno; esenzione dei balneari dal pagamento del canone demaniale.
E poi finanziamenti a fondo perduto, per chi ha subìto consistenti riduzioni del reddito, bonus per gli abruzzesi da spendere nelle strutture del sistema turistico regionale e card di vantaggi per chi sceglie l’Abruzzo per più di 3 giorni e ai turisti che soggiornano in Abruzzo per almeno 3 giorni per acquistare servizi con vantaggi, sconti e agevolazioni».
AGRICOLTURA E PESCA. «Garantire la liquidità agli imprenditori agricoli e zootecnici», spiega il Pd, «e attivare un piano straordinario per la promozione dell’export abruzzese dell’intera filiera».
Per la pesca la proposta è il pagamento delle richieste di integrazione al reddito già avanzate per i lavoratori imbarcati; lo sgravio di tutti i contributi a favore delle imprese; l’indennità di fermo mensile a compensazione dei mancati guadagni.
ZONE ROSSE. Secondo il Pd, la Regione «deve tutelare i Comuni che sono stati inseriti nelle zone rosse attraverso la salvaguardia dell’economia dei nuclei familiari più deboli, delle partite Iva e degli operatori economici; azioni utili contro povertà, disoccupazione e spopolamento; coprire le spese aggiuntive che i Comuni hanno sostenuto per le attività di protezione civile e di assistenza alla popolazione durante l’emergenza». (c.s.)