IL PARERE / 2

Legge monopattini, chi è a favore

"La normativa serve a garantire sicurezza, molti truccano il monopattino come se dovessero battere il record della pista"

Va bene, scansiamo subito ogni sospetto o fraintendimento. Io vi parlo da padre, preoccupato, perché mio figlio Antonio, 24 anni, si muove in monopattino tra i sanpietrini maledetti – mi si perdonino l’ossimoro e la involontaria dissacrazione – che punteggiano le strade della capitale. Lo faceva quando era studente universitario e lo fa ora per motivi di lavoro. “E cosa c’entra con la nuova legge?”, direte voi. C’entra nella misura in cui le regole sono sinonimo di sicurezza. D’accordo, il mio ragazzo è prudente e le rispetta le regole, ma è sufficiente per garantire la sua incolumità? La risposta è no. Ora, invece, provate a immaginare una targa in bella evidenza sul monopattino e azzardatevi ad attraversare la strada col rosso quando le strade sembrano deserte. Vi arriva la stangata. E poi, vuoi mettere i controlli dei vigili urbani pronti a sfoderare orgogliosi la paletta dello stop di fronte allo slalomeggiante incedere del monopattino. Con la nuova legge provare ad andare in giro senza casco – ecco un altro vantaggio – equivale a multa sicura. Un po’ come avviene per lo scooter. Ricordate quando in motorino non servivano la targa e neppure l’assicurazione? Tutto è cambiato tra le proteste, ma come nella tradizione gattopardesca, alla fine ci si è abituati. Così sarà anche per i monopattini. Piuttosto, occhio alla sicurezza meccanica del mezzo. Lo spazio di frenata, tanto per fare un esempio, nonostante il limite di velocità massimo fissato a 20 chilometri orari, non consente l’arresto del monopattino con il giusto margine di sicurezza. Anche perché – e chi lo nega è un Pinocchio – molti questo benedetto monopattino lo truccano come se dovessero battere il record della pista. Ma la strada pista non è. Né a Roma, né altrove. E un conto è chi utilizza il mezzo con intelligenza e per necessità (tanti in giacca e cravatta con zainetto sulle spalle), un conto è il giovane spericolato che si infischia delle regole e sembra un cavallo imbizzarrito in un rodeo. E perché non prevedere una sanzione economica esemplare verso chi parcheggia i monopattini a noleggio ovunque – sulle strisce, sui marciapiedi – ovunque sia possibile un intralcio? A Bruxelles, per esempio, dove Antonio ha fatto l’Erasmus, non si può. E se per far rispettare le regole, serve una legge più rigorosa anche in Italia, ben venga.