Lekman a Castelbasso e Schnabel a Civitella

Stasera al SoundLabs Dimartino e due band pescaresi con il musicista svedese, cinema alla Fortezza

CASTELLALTO. SoundLabs Festival a Castelbasso, Visioni Cinema a Civitella del Tronto. Fine settimana tra musica contemporanea e film d'arte per "Castelbasso/Civitella. Cultura contemporanea nei borghi", cartellone allestito da Fondazione Malvina Menegaz per le arti e le culture e associazione Naca Arte. All'insegna della nuova scena cantautoriale europea, stasera Castelbasso ospita la terza e ultima data del 16° SoundLabs Festival, organizzato dall'associazione Sound Society, con la curatela di Vincenzo Andrietti. Protagonisti sul palco di piazza Belvedere il 31enne svedese Jens Lekman con il suo romantico pop d'autore e, prima dell'headliner, il talentuoso cantautore siciliano Dimartino e due gruppi pescaresi, IlSogno IlVeleno e Orlando Ef, significativi esponenti della nuova scena musicale abruzzese (inizio alle ore 19, biglietto 20 euro al botteghino e 18 euro in prevendita, info soundlabs.it). Domani sera ci si sposta nella Fortezza di Civitella, per un nuovo appuntamento con Visioni Cinema, nell'ambito della mostra "Visioni. La Fortezza plurale dell'arte", a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini. Preceduto alle ore 19.30 dall'aperitivo Finger Food & Wine, a cura di Roberto De Viti e Qualità Abruzzo, sarà proiettato alle ore 21 il film "Lo scafandro e la farfalla", del pittore e cineasta newyorchese Julian Schnabel. La pellicola, premio per la regia a Cannes 2007, si basa sulle memorie di Jean-Dominique Bauby, caporedattore della rivista Elle, che nel 1995 per un ictus restò paralizzato totalmente, eccetto l'occhio sinistro. Avvalendosi del battito della palpebra, con un sovrumano sforzo di volontà, Bauby riuscì a comunicare col mondo esterno e a dettare le sue memorie in 16 mesi di calvario prima della morte. Per narrare la vicenda di una mente ancora viva (la farfalla) imprigionata in un corpo paralizzato (lo scafandro), Schnabel ha identificato l'occhio della cinepresa con l'occhio del malato, risolvendo buona parte del film nella soggettiva di Dominique e costringendo così lo spettatore a identificarsi totalmente con quello sguardo. Info: 0861508000, fondazionemenegaz.it; 199151123, sistemamuseo.it. (afu)

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