Il titolare di Mastrangelo Tenimenti del Grifone, Filiberto Mastrangelo

SPOLTORE

Torna "Arte in barricaia", vino d'autore per regalare emozioni

L'iniziativa alla seconda edizione riguarda il blend 'AngeloNero', che uscirà ogni anno e sarà sempre diverso. Etichetta curata dall'artista Fabio De Poli

SPOLTORE. Torna "Arte in barricaia". Il progetto di Mastrangelo Tenimenti del Grifone giunge alla seconda edizione e, nella sua azienda a Santa Teresa di Spoltore, mira anche stavolta a creare una sinergia tra arte e mondo del vino. La presentazione, non a caso, è avvenuta nella giornata contro la violenza sulle donne, perché proprio la donna viene vista metaforicamente come matrice di creatività. A tale proposito, per questo ultimo scorcio del 2024 l'azienda vinicola lancia 'AngeloNero'. Un blend di uve a bacca rossa che però non viene svelato, e che pertanto, come spiega il titolare Filiberto Mastrangelo, può essere definito "il vino che non c'è, perché sotto questo brand viene prodotto ogni volta un vino differente. In base all'andamento dell'annata scegliamo le uve migliori per dare vita a vini espressivi, che raccontino sempre una storia diversa". A impreziosire il tutto c'è un'etichetta d'autore: l'anno scorso questo compito è toccato a Sara Quida, mentre per la seconda edizione ci si è rivolti a Fabio De Poli.

Quest'ultimo, tramite un videomessaggio, ha voluto elogiare Mastrangelo per l'idea avuta e per il coraggio che dimostra nell'attuare idee sempre nuove. Anche perché "quando si parla del vino si diventa tutti amici", aggiunge Filiberto. "Il vino è da sempre, per me, un biglietto da visita. Io mi occupo di medicina e chirurgia ma, appena ho la possibilità di dire chi sono, lo faccio regalando una mia bottiglia. Quando anni fa ho deciso di tentare l'avventura nel campo dell'enologia, la mia famiglia mi ha preso per pazzo. Ma io, che ho lavorato come ufficiale medico in Friuli, sentivo il bisogno di seguire questa strada, e così è stato. Il vignaiolo non è solo un imprenditore ma è un concetto differente, perché genera un'emozione. Noi abbiamo creato questa barricaia proprio per far vivere un'emozione alla gente".

Filiberto è affiancato in questa avventura dalla moglie Martina Danelli Mastrangelo, delegata per Le Donne del Vino Abruzzo, dalla tipografia Modulsì, che si è occupata della realizzazione grafica, e dall'enologo Vittoria Festa, per il quale questa è "un'idea intrigante che nasce da vari assaggi e vari confronti". L'attenzione ai dettagli è massima: basti pensare che l'etichetta è scritta anche in braille, per consentire ai non vedenti di provare sensazioni con il tatto oltre che con il gusto e l'olfatto. "Un progetto che alza il livello del vino nella nostra regione, anche se adesso dovremo lavorare maggiormente sull'export per farci conoscere nel mondo e, di conseguenza, posizionarci meglio sul mercato. Se puntiamo solo sull'Abruzzo finiamo per farci la guerra tra di noi", è la convinzione di Mastrangelo. Ma l'enoturismo potrà salvare l'intero turismo italiano? "Penso di sì. Anche perché secondo me è sbagliato settorializzare il gruppo", conclude. 

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