Lido dei vip, confermata la condanna per De Cecco
Inflitti 11 mesi di arresto e 39 mila euro di ammenda per abusi edilizi La Corte d’appello ha disposto anche la demolizione delle opere abusive
PESCARA. Undici mesi di arresto e 39 mila euro di ammenda per Filippo Antonio De Cecco, titolare dello stabilimento balneare Les Paillotes, sei mesi di arresto e 24 mila euro di ammenda per Nicola Di Mascio, direttore dei lavori all’epoca dei fatti . Inoltre dovranno essere demolite le opere ritenute abusive e, tra queste, c'è la pizzeria il Granchio: uno dei tanti angoli che arricchiscono con nomi vari - "la paiottina", "Robinson Crusoe" - lo stabilimento balneare che un tempo si chiamava Lido delle Sirene. La Corte d’appello dell’Aquila ha confermato ieri pomeriggio la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Pescara nel luglio scorso per l’abuso edilizio su demanio marittimo nella costruzione dello stabilimento di piazza Le Laudi nato nel 2001. Per gli inquirenti, lo stabilimento sarebbe stato ampliato sfruttando permessi rilasciati per effettuare invece manutenzioni.
«Una zona d'ingresso su piazzale Le Laudi ottenuta attraverso la copertura di tutta la superficie pavimentata e la chiusura con pannelli fonoassorbenti rivestiti in tronchetti di legno. Una zona destinata a ristorante, piano bar, pizzeria con l'insegna Il Granchio; l'ampliamento della veranda e una zona costituita dalla piattaforma verso il mare». Sono state queste, per l'accusa, alcune modifiche fatte senza permessi. Speravano nell’assoluzione i legali di De Cecco (Ennio Amodio e Stefano Rossi) e di Di Mascio (Goffredo Tatozzi e Giulio Cerceo) i quali valuteranno il dispositivo della sentenza. Non è escluso un possibile ricorso in Cassazione.
Soddisfatti Wwf e Marelibero, che fecero emergere la problematica: «Per noi che da anni ci battiamo per il rispetto delle regole sulla gestione del litorale e delle spiaggie», sostiene Loredana Di Paola, «si tratta di una condanna esemplare che deve essere di monito per chi intende tuttora perseguire la deregulation totale sulle spiaggie abruzzesi. Ai cittadini in questi anni è stata sottratta la vista mare per lunghissimi tratti del litorale: è un fatto intollerabile che incide negativamente sulla qualità della vita di una città rivierasca. Quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) è una vittoria dei cittadini, delle associazioni e dei movimenti che da anni denunciano la completa cementificazione delle spiagge, spesso abusiva come Les Paillotes. Adesso chiediamo che venga effettuatata la demolizione immediata delgi abusi, come disposto dalla sentenza, per ottenere il ripristino della situazione antecedente all’abuso edilizio».
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