la prima rata di giugno
Ma l’Imu sulle proprietà è già costata 48 mila euro
PESCARA. L’amministrazione provinciale non solo non incassa alcuni affitti, ma su quegli immobili che vengono concessi in locazione gratis, o a prezzi irrisori, l’ente è costretto a pagarci anche le...
PESCARA. L’amministrazione provinciale non solo non incassa alcuni affitti, ma su quegli immobili che vengono concessi in locazione gratis, o a prezzi irrisori, l’ente è costretto a pagarci anche le tasse. Una doppia beffa che costa non poco alle casse della Provincia. Basti pensare che l’amministrazione guidata da Guerino Testa è stata costretta a pagare di Imu, nel giugno scorso, ben 48.388 euro. Ed è solo la prima rata.
Insomma, l’ente rischia di rimetterci con la gestione di alcuni immobili. Quelli affittati a prezzi stracciati o, addirittura a canone zero, rappresentano sicuramente una perdita, perché oltre ai costi di manutenzione, ci sono le tasse. Una determina dell’ente fa sapere che possono essere esentati dall’Imu soltanto gli immobili per attività culturali o destinati esclusivamente a compiti istituzionali. Rientrano, quasi certamente, in quest’ultima categoria i locali di via Passolanciano affittati alla Regione e quelli di piazza Italia e viale Pindaro concessi, rispettivamente, alla prefettura e ai vigili del fuoco.
Invece, le abitazioni di via Caboto e via Foscolo, date in locazione a 80-100 euro al mese o addirittura gratis, sono tassabili. L’amministrazione provinciale ha dovuto pagarci la prima rata di giugno dell’Imu con l’aliquota standard, stabilita dal governo, del 7,6 per mille, la stessa utilizzata per il calcolo delle seconde case e dei negozi. Questa aliquota è stata applicata a tutti gli immobili tassabili dell’ente che si trovano nei Comuni di Pescara, Città Sant’Angelo e Spoltore. Così, con il primo acconto sono partiti 48.388 euro. Ma il saldo da pagare entro il 17 dicembre sarà molto più salato, almeno per gli immobili situati a Pescara. Il consiglio comunale ha approvato un regolamento che fissa l’aliquota al 10,6 per mille per gli immobili non rientranti nella categoria delle prime abitazioni.(a.ben.)
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