Macchine incendiate sotto casa Il proprietario: «Abbiamo paura»
Montesilvano: il rogo di due sere fa in via Zambesi era stato preceduto da altri due episodi nel 2020 Le telecamere hanno ripreso una persona che ha cosparso il veicolo con un liquido infiammabile
MONTESILVANO. «Dopo tre incendi abbiamo paura, siamo spaventati. E ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso». Da via Zambesi, a Montesilvano, arriva il grido di allarme del proprietario dell’auto andata a fuoco due sere fa e di suo figlio. Si tratta di una Fiat Grande Punto che, racconta il proprietario, è stata incendiata sotto casa. Non ha dubbi sul fatto che dietro ci sia la mano dell’uomo perché le immagini riprese dalla telecamera che ha posizionato proprio sulla sua abitazione mostrano una persona, verosimilmente un uomo, che indossava un giubbotto con un cappuccio. Lo sconosciuto si avvicina al veicolo e lo cosparge di liquido infiammabile e di lì a qualche secondo partono le fiamme. L’allarme è scattato subito, ai vigili del fuoco e ai carabinieri, e anche se le fiamme sono state spente il mezzo è inutilizzabile, praticamente da buttare.
Lo sconforto è enorme perché questo incendio non è stato il primo. La stessa famiglia ne ha subiti altri due, tutti seguiti da denuncia ai carabinieri. E sono avvenuti nello stesso posto, sotto casa, all’interno della recinzione, entrambi nel 2020. Il primo si è verificato il 30 giugno, in cortile, alle 3 di notte, quando qualcuno ha gettato del liquido sulla Fiat Bravo parcheggiata. Lì vicino è stata trovata una tanica vuota e anche allora le immagini delle telecamere sono state utili a far emergere che qualcuno ha vuotato la tanica sull’auto, per poi allontanarsi. Prima del rogo, all’inizio del mese, qualcuno ha rotto il faro posizionato dalla famiglia per illuminare la zona.
Il 28 ottobre dello stesso anno, poco dopo le 23, il rogo di un altro veicolo, sempre di proprietà della stessa famiglia, una Fiat Multipla parcheggiata sotto casa. Qualcuno, come emerso dalla videosorveglianza, ha scavalcato il recinto e versato il contenuto di una tanica. Si è temuto anche per l’abitazione, che ha rischiato di andare a fuoco. Auto distrutte, ogni volta, e tanta amarezza. A ciò si aggiunga che i rapporti con alcuni residenti nella zona non sono tranquilli, anzi sono altamente conflittuali. Si sono susseguiti dispetti, discussioni, aggressioni e minacce, racconta la famiglia di via Zambesi spiegando di aver subito di tutto, e ci sono procedimenti penali già in corso. Ora, dopo l’ultimo incendio, il grido di allarme. «La situazione è grave», dicono. (f.bu.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Lo sconforto è enorme perché questo incendio non è stato il primo. La stessa famiglia ne ha subiti altri due, tutti seguiti da denuncia ai carabinieri. E sono avvenuti nello stesso posto, sotto casa, all’interno della recinzione, entrambi nel 2020. Il primo si è verificato il 30 giugno, in cortile, alle 3 di notte, quando qualcuno ha gettato del liquido sulla Fiat Bravo parcheggiata. Lì vicino è stata trovata una tanica vuota e anche allora le immagini delle telecamere sono state utili a far emergere che qualcuno ha vuotato la tanica sull’auto, per poi allontanarsi. Prima del rogo, all’inizio del mese, qualcuno ha rotto il faro posizionato dalla famiglia per illuminare la zona.
Il 28 ottobre dello stesso anno, poco dopo le 23, il rogo di un altro veicolo, sempre di proprietà della stessa famiglia, una Fiat Multipla parcheggiata sotto casa. Qualcuno, come emerso dalla videosorveglianza, ha scavalcato il recinto e versato il contenuto di una tanica. Si è temuto anche per l’abitazione, che ha rischiato di andare a fuoco. Auto distrutte, ogni volta, e tanta amarezza. A ciò si aggiunga che i rapporti con alcuni residenti nella zona non sono tranquilli, anzi sono altamente conflittuali. Si sono susseguiti dispetti, discussioni, aggressioni e minacce, racconta la famiglia di via Zambesi spiegando di aver subito di tutto, e ci sono procedimenti penali già in corso. Ora, dopo l’ultimo incendio, il grido di allarme. «La situazione è grave», dicono. (f.bu.)
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