Mancano i soldi per pulire la città
Attiva scrive al Comune: servono 2,2 milioni per continuare i servizi
PESCARA. Spazzamento delle strade. Pulizia dei tombini. Interventi straordinari dopo feste e spettacoli. Sono i servizi che rischiano di fermarsi tra qualche mese.
Attiva, la società comunale dei rifiuti, ha avvertito che non può più svolgere questi compiti, se non verranno stanziati in bilancio altri 2 milioni 200mila euro. L'allarme è partito con una prima lettera dal direttore Massimo Del Bianco e poi con una seconda del presidente della società Guglielmo Lancasteri, indirizzata al sindaco Luigi Albore Mascia, agli assessori e ai capigruppo, che proprio in questi giorni hanno cominciato la discussione per la stesura definitiva del bilancio. Nel documento contabile già mancavano all'appello 3 milioni e mezzo di euro, a causa dei tagli del governo ai trasferimenti statali. Ora, si aggiungono gli altri 2 milioni 200mila euro richiesti da Attiva. Totale: 5 milioni 700mila euro da trovare al più presto. I tecnici stanno già studiando un ritocco alle tariffe di parcheggi, asili nido, mense e musei.
La società dei rifiuti è in grave difficoltà. Entro breve scadranno i contratti di 42 lavoratori interinali e Attiva non ha i soldi necessari per rinnovarli. La scenario drammatico è emerso durante l'assemblea che si è svolta lo scorso 28 dicembre. Per questo il presidente ha lanciato un appello agli amministratori e ai consiglieri, sperando in un loro intervento in vista dell'approvazione del bilancio di quest'anno.
Attiva ha 142 dipendenti, ma il lavoro dei 42 interinali è indispensabile per garantire alcuni servizi fondamentali per l'igiene della città. Lancasteri, nella sua lettera, ha fatto persino l'elenco dei servizi che rischiano di fermarsi per la mancanza dei fondi. Si va dallo spazzamento delle strade dei Colli, Porta nuova, delle riviere e del Villaggio Alcyone, alla pulizia dei tombini, fondamentale per evitare allagamenti durante le piogge. Fino agli interventi straordinari per le feste. Il capogruppo dell'Udc Vincenzo Dogali sostiene che i tagli alle spese in bilancio non saranno sufficienti a coprire i 5 milioni 700mila euro mancanti. «Ho già detto al sindaco», ha affermato, «che dobbiamo intervenire su alcune entrate per reperire i soldi che mancano».
Attiva, la società comunale dei rifiuti, ha avvertito che non può più svolgere questi compiti, se non verranno stanziati in bilancio altri 2 milioni 200mila euro. L'allarme è partito con una prima lettera dal direttore Massimo Del Bianco e poi con una seconda del presidente della società Guglielmo Lancasteri, indirizzata al sindaco Luigi Albore Mascia, agli assessori e ai capigruppo, che proprio in questi giorni hanno cominciato la discussione per la stesura definitiva del bilancio. Nel documento contabile già mancavano all'appello 3 milioni e mezzo di euro, a causa dei tagli del governo ai trasferimenti statali. Ora, si aggiungono gli altri 2 milioni 200mila euro richiesti da Attiva. Totale: 5 milioni 700mila euro da trovare al più presto. I tecnici stanno già studiando un ritocco alle tariffe di parcheggi, asili nido, mense e musei.
La società dei rifiuti è in grave difficoltà. Entro breve scadranno i contratti di 42 lavoratori interinali e Attiva non ha i soldi necessari per rinnovarli. La scenario drammatico è emerso durante l'assemblea che si è svolta lo scorso 28 dicembre. Per questo il presidente ha lanciato un appello agli amministratori e ai consiglieri, sperando in un loro intervento in vista dell'approvazione del bilancio di quest'anno.
Attiva ha 142 dipendenti, ma il lavoro dei 42 interinali è indispensabile per garantire alcuni servizi fondamentali per l'igiene della città. Lancasteri, nella sua lettera, ha fatto persino l'elenco dei servizi che rischiano di fermarsi per la mancanza dei fondi. Si va dallo spazzamento delle strade dei Colli, Porta nuova, delle riviere e del Villaggio Alcyone, alla pulizia dei tombini, fondamentale per evitare allagamenti durante le piogge. Fino agli interventi straordinari per le feste. Il capogruppo dell'Udc Vincenzo Dogali sostiene che i tagli alle spese in bilancio non saranno sufficienti a coprire i 5 milioni 700mila euro mancanti. «Ho già detto al sindaco», ha affermato, «che dobbiamo intervenire su alcune entrate per reperire i soldi che mancano».
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