Manifesti Pdl nelle strade di Pescara "Rom e delinquenti via dalle case popolari"
"Il Pdl mantiene gli impegni. Fuori dalle case popolari rom e delinquenti", è scritto in diversi manifesti, sei metri per tre, affissi dal partito di maggioranza in Comune
PESCARA. Il Popolo della libertà, partito di maggioranza al Comune di Pescara, equipara i rom ai delinquenti in un manifesto apparso oggi in più punti della città e il cui contenuto è inequivocabile: "Il Pdl mantiene gli impegni. Fuori dalle case popolari rom e delinquenti". Il cartellone - sei metri per tre - non è passato inosservato ed è esplosa subito la polemica.
Durissima la presa di posizione del Partito Democratico: "Il PdL", commentano il capogruppo in Consiglio comunale, Moreno Di Pietrantonio, e il consigliere Enzo Del Vecchio, "ha etichettato come delinquenti indistintamente tutti i rom e si appresta, secondo il proprio manifesto d'intenti, a cacciare dalle case tutti quanti risultino di provenienza di questa etnia e chissà che non propongano, di nuovo, campi di concentramento e di sterminio".
Per il segretario cittadino del Pd, Stefano Casciano, si tratta di "uno scandalo, una vergogna inaudita, un abominio. Sono indignato, da pescarese e da italiano", dice, "per il razzismo esplicito degli amministratori che ci rappresentano". Secondo Casciano, inoltre, il manifesto, "riportato con orgoglio sulla bacheca Facebook del presidente della Provincia, Guerino Testa, rappresenta come nessun'altra immagine saprebbe fare l'abisso politico e sociale in cui siamo caduti".
Durissima la presa di posizione del Partito Democratico: "Il PdL", commentano il capogruppo in Consiglio comunale, Moreno Di Pietrantonio, e il consigliere Enzo Del Vecchio, "ha etichettato come delinquenti indistintamente tutti i rom e si appresta, secondo il proprio manifesto d'intenti, a cacciare dalle case tutti quanti risultino di provenienza di questa etnia e chissà che non propongano, di nuovo, campi di concentramento e di sterminio".
Per il segretario cittadino del Pd, Stefano Casciano, si tratta di "uno scandalo, una vergogna inaudita, un abominio. Sono indignato, da pescarese e da italiano", dice, "per il razzismo esplicito degli amministratori che ci rappresentano". Secondo Casciano, inoltre, il manifesto, "riportato con orgoglio sulla bacheca Facebook del presidente della Provincia, Guerino Testa, rappresenta come nessun'altra immagine saprebbe fare l'abisso politico e sociale in cui siamo caduti".
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