Marco ci scherza su «Parlare francese? Non so l’italiano...»
Aneddoti e testimonianze degli amici e dei tifosi «L’unico vero difetto è che non tira mai in porta»
MANOPPELLO. Poco più giù della chiesa di San Nicola, sul corso di Manoppello, c’è il Marco Verratti fans club. Una signora sottoscrive la tessera mentre il giovane presidente, Stefano Di Nardo, sistema alcune magliette celebrative del campioncino. «Un difetto di Marco? Non tira mai in porta», dice Di Nardo senza la minima incertezza, salvo meravigliarsi che si parli di un difetto caratteriale e non calcistico. «Non ne trovo. Davvero. Per me, è una persona rara», e mentre pronuncia queste parole indica il poster di Verratti donatore di sangue e testimonial dell’Avis. Anche la semplicità del suo modo di essere va considerato un pregio e non un difetto». Davanti alle telecamere di Sky, il centrocampista del Pescara si è lasciato scappare , in dialetto stretto, che non pensa di imparare il francese perché non sa ancora l’italiano. «Col tempo, imparerà a gestire la sua immagine», dice Antonio Ilario, gestore del bar Verry, di proprietà di Marco. «Quando c’è la partita, il locale diventa la curva Manoppello. Biancazzurra, s’intende. Per Marco, abbiamo tutti un’autentica passione. Anche mianonna Venere, che lo considera un nipote acquisito». Il talentuoso centrocampista è ben voluto anche a Manoppello Scalo, come dicono Monica Petraccia e Silvia Del Castell o del Samoma Cafè.
C’è spazio per gli amarcord. Luigi Bosco, il comandante dei vigili urbani, ricorda le telefonate in centrale per «il casino che Marco e i suoi amici facevano in piazza con il pallone. Per me, tifoso di calcio e padre, non era mai facile intervenire». Verratti è Manoppello, ma anche Pescara. Dov’è nato. Dov’è esploso calcisticamente. FuCetteo Di Mascio, ex responsabile del vivaio biancazzurro, a individuarlo insieme a Crisante e Di Lello, suoi stretti collaboratori. Fu lo stesso Di Mascio, scampato il pericolo di cessione del ragazzo al Milan da parte dei fratelli Gerardo e Francesco Soglia, ex proprietari del club , a caldeggiare il rinnovo del contratto e a favorire , quindi, quella che la più redditizia operazione di mercato della storia del Pescara: la cessione di Verratti al Psg. Marco Blasioli, il segretario dell’Arabona, sottolinea di nomi di Gilberto Marasca e Giovanni Completa, i primi presidenti di Verratti. Questa storia di successo appartiene anche a loro. (m.c.)