Marinelli, i regali a Ciamponi e Bocchino Il manager Asl: «Estraneo alla vicenda»
Nel mirino della magistratura “il metodo” utilizzato dall’imprenditore per pilotare gare milionarie in suo favore: doni costosi e contributi per campagne elettorali al direttore generale dell’azienda sanitaria e alla consigliera della Lega
PESCARA. Regali costosi e contributi per campagne elettorali sono gli strumenti che l'imprenditore della sanità, Vincenzo Marinelli, usava per corrompere l'attuale direttore generale della Asl di Pescara, Vincenzo Ciamponi, alti dirigenti dell'Azienda e un politico della Lega, Sabrina Bocchino, e ottenere gli appalti per le società che lui stesso rappresentava con contratti di agenzia.
Un metodo Marinelli ormai rodato che emerge in maniera netta anche nella seconda tranche dell’inchiesta di Squadra Mobile e Finanza sull’imprenditore pescarese, appena conclusa dal pm Andrea Di Giovanni, e dove si evidenzia un asse diretto tra Marinelli e Ciamponi. Quest’ultimo diventa il fulcro della seconda tranche di indagini in relazione ad alcuni appalti Asl pilotati in favore dell'imprenditore: gare milionarie, ma anche assegnazione di incarichi importanti nei punti nevralgici dell'Azienda sanitaria, che il direttore generale avalla su indicazioni di Marinelli, e col placet della Lega, attraverso la consigliera regionale Bocchino.
L’avviso di conclusione delle indagini è incentrato sulla figura di Ciamponi e su quattro appalti Asl in particolare, dove ci sarebbe stata non una corsia preferenziale, ma una vera e propria autostrada in favore di Marinelli che entrava in gioco attraverso le società con le quali aveva rapporti di agenzia. E poi c’è la gara per la sanificazione e pulizie (appalto da circa 4 milioni di euro su base annua). E qui Ciamponi, «con il concorso di Bocchino, in esecuzione degli accordi conclusi in occasione dei numerosi incontri anche conviviali tenuti presso gli uffici di via Balilla (pieni di telecamere e cimici ndr) e l’abitazione dell'imprenditore (nonostante le restrizioni del Covid), si adoperava per realizzare gli impegni assunti con Marinelli nel senso che la Asl di Pescara procedesse autonomamente all’indizione della “gara ponte” (con la finalità di aggiudicarsi il servizio attraverso la società Diemme, legata con contratto di agenzia a Marinelli) in modo da ostacolare, in attesa che l’Aric pubblicasse la gara regionale, l’adesione della medesima Asl al mercato elettronico». E ancora la gara per l’assistenza domiciliare integrata dove Ciamponi, d’intesa sempre con Bocchino e altre figure, come sostiene l’accusa, «instaurava rapporti privilegiati con i rappresentanti della società Medicasa (legata a Marinelli da contratto di agenzia), facendo incontrare, su espressa indicazione dell’imprenditore e della Bocchino, una dirigente (che avrebbe ricoperto il ruolo di Rup) con i rappresentanti della Medicasa».
E si arriva alla gara di appalto per il “Servizio di formazione, formazione on the job e supporto al Rup” (da 48 mila euro ndr), turbata secondo la procura. Qui favorita sarebbe stata la “Appaltiamo srls” il cui amministratore avrebbe avuto rapporti privilegiati con Ciamponi, quando quest’ultimo ricopriva l’incarico di direttore amministrativo della Asst di Bologna. Questa gara venne letteralmente pilotata sin dall’inizio, quando il legale rappresentante della Appaltiamo venne invitato a presentare una offerta e, anzi, gli sarebbe stata anche inviata (da Ciamponi) «la documentazione di gara prodotta dalla società concorrente Marino & Partners srl di Roma affinché costui individuasse elementi di criticità della relativa offerta (risultata tecnicamente idonea), tali da giustificare una valutazione di minore meritevolezza della stessa a beneficio di Appaltiamo».
E nell’avviso della procura, figurano anche due indagate che, nel pieno rispetto del “metodo Marinelli”, vengono accusate di favoreggiamento. Si sarebbero prestate a mantenere, per conto di Marinelli, rapporti telefonici (attraverso le loro utenze fisse di casa) e non solo, con Ciamponi e Bocchino, per far arrivare loro luoghi e date di incontri, missive e regali, per evitare fastidiose “intercettazioni” di polizia e guardia di finanza che seguivano le indagini. Ma gli investigatori arrivarono comunque alla loro identità e dalle perquisizioni vennero fuori fogli e block notes contenenti un elenco di regali effettuati da Marinelli in favore di Ciamponi e altri.
E ieri mattina, in riferimento alle notizie di stampa, il direttore generale della Asl, Vincenzo Ciamponi, ha dichiarato: «Rappresento la mia estraneità ad ogni ipotesi di reato, come sono certo verrà accertato nell’approfondimento delle indagini».
Un metodo Marinelli ormai rodato che emerge in maniera netta anche nella seconda tranche dell’inchiesta di Squadra Mobile e Finanza sull’imprenditore pescarese, appena conclusa dal pm Andrea Di Giovanni, e dove si evidenzia un asse diretto tra Marinelli e Ciamponi. Quest’ultimo diventa il fulcro della seconda tranche di indagini in relazione ad alcuni appalti Asl pilotati in favore dell'imprenditore: gare milionarie, ma anche assegnazione di incarichi importanti nei punti nevralgici dell'Azienda sanitaria, che il direttore generale avalla su indicazioni di Marinelli, e col placet della Lega, attraverso la consigliera regionale Bocchino.
L’avviso di conclusione delle indagini è incentrato sulla figura di Ciamponi e su quattro appalti Asl in particolare, dove ci sarebbe stata non una corsia preferenziale, ma una vera e propria autostrada in favore di Marinelli che entrava in gioco attraverso le società con le quali aveva rapporti di agenzia. E poi c’è la gara per la sanificazione e pulizie (appalto da circa 4 milioni di euro su base annua). E qui Ciamponi, «con il concorso di Bocchino, in esecuzione degli accordi conclusi in occasione dei numerosi incontri anche conviviali tenuti presso gli uffici di via Balilla (pieni di telecamere e cimici ndr) e l’abitazione dell'imprenditore (nonostante le restrizioni del Covid), si adoperava per realizzare gli impegni assunti con Marinelli nel senso che la Asl di Pescara procedesse autonomamente all’indizione della “gara ponte” (con la finalità di aggiudicarsi il servizio attraverso la società Diemme, legata con contratto di agenzia a Marinelli) in modo da ostacolare, in attesa che l’Aric pubblicasse la gara regionale, l’adesione della medesima Asl al mercato elettronico». E ancora la gara per l’assistenza domiciliare integrata dove Ciamponi, d’intesa sempre con Bocchino e altre figure, come sostiene l’accusa, «instaurava rapporti privilegiati con i rappresentanti della società Medicasa (legata a Marinelli da contratto di agenzia), facendo incontrare, su espressa indicazione dell’imprenditore e della Bocchino, una dirigente (che avrebbe ricoperto il ruolo di Rup) con i rappresentanti della Medicasa».
E si arriva alla gara di appalto per il “Servizio di formazione, formazione on the job e supporto al Rup” (da 48 mila euro ndr), turbata secondo la procura. Qui favorita sarebbe stata la “Appaltiamo srls” il cui amministratore avrebbe avuto rapporti privilegiati con Ciamponi, quando quest’ultimo ricopriva l’incarico di direttore amministrativo della Asst di Bologna. Questa gara venne letteralmente pilotata sin dall’inizio, quando il legale rappresentante della Appaltiamo venne invitato a presentare una offerta e, anzi, gli sarebbe stata anche inviata (da Ciamponi) «la documentazione di gara prodotta dalla società concorrente Marino & Partners srl di Roma affinché costui individuasse elementi di criticità della relativa offerta (risultata tecnicamente idonea), tali da giustificare una valutazione di minore meritevolezza della stessa a beneficio di Appaltiamo».
E nell’avviso della procura, figurano anche due indagate che, nel pieno rispetto del “metodo Marinelli”, vengono accusate di favoreggiamento. Si sarebbero prestate a mantenere, per conto di Marinelli, rapporti telefonici (attraverso le loro utenze fisse di casa) e non solo, con Ciamponi e Bocchino, per far arrivare loro luoghi e date di incontri, missive e regali, per evitare fastidiose “intercettazioni” di polizia e guardia di finanza che seguivano le indagini. Ma gli investigatori arrivarono comunque alla loro identità e dalle perquisizioni vennero fuori fogli e block notes contenenti un elenco di regali effettuati da Marinelli in favore di Ciamponi e altri.
E ieri mattina, in riferimento alle notizie di stampa, il direttore generale della Asl, Vincenzo Ciamponi, ha dichiarato: «Rappresento la mia estraneità ad ogni ipotesi di reato, come sono certo verrà accertato nell’approfondimento delle indagini».