Mascia contesta il Pd per l'attacco a Zupo "È vergognoso"
Il sindaco critica l’assenza dell’opposizione. Solidarietà dei cittadini al capo della Mobile
PESCARA. «E' stato vergognoso e offensivo il comportamento del centrosinistra nei confronti di un servitore dello Stato e di tutti gli altri premiati». Albore Mascia usa parole dure per definire l'atteggiamento dell'opposizione che, domenica scorsa, ha disertato in blocco la cerimonia solenne per la consegna delle onoreficenze dei Ciattè e dei Delfini d'oro. Cerimonia avvelenata dalle polemiche sollevate dal Pd, che non ha affatto gradito la decisione del primo cittadino di premiare Nicola Zupo, il capo della Mobile protagonista dell'arresto dell'ex sindaco del Pd Luciano D'Alfonso e di numerose indagini su presunte attività illecite nella pubblica amministrazione di mezza regione. Ma il superpoliziotto non si è presentato. Ha inviato, poco prima della manifestazione, una mail per avvertire che non sarebbe stato presente in quanto impegnato a Roma ad un corso. Ieri, sono arrivati diversi messaggi di solidarietà a Zupo. Dal Pd, invece, non sono giunte dichiarazioni.
MASCIA DELUSO. Il sindaco si è detto amareggiato per ciò che è accaduto. La tradizionale cerimonia, seguita ogni anno da politici e cittadini, è stata boicottata dall'opposizione. «Ritengo vergognoso disertare una cerimonia in cui viene conferita un'onoreficenza a un servitore dello Stato che ha sempre svolto il proprio dovere con grande zelo e grande capacità», ha detto Albore Mascia, «in questo modo sono stati offesi anche gli altri premiati». «Faccio presente che l'ex senatore del Pd Nevio Felicetti (l'unico membro del comitato dei saggi assente alla manifestazione per protesta, ndr) aveva accettato la proposta di premiare Zupo». «Questo episodio», ha continuato il sindaco, «non è altro che il tentativo messo in atto da una parte del centrosinistra, sin dal primo giorno del mio insediamento, di delegittimare me, eletto dal 54 per cento dei cittadini».
IDV CHIEDE SCUSA. A 24 ore dalla premiazione, il capogruppo dell'Italia dei valori Adelchi Sulpizio e il coordinatore comunale Carlo Sciarra hanno inviato una nota per spiegare la decisione del loro gruppo di non partecipare alla cerimonia. «L'Idv ha disertato la cerimonia per pura scelta politica, di contestazione all'amministrazione», hanno affermato, «il Pdl, di certo, non può impartire lezioni di legalità a chi, come noi, ha pieno rispetto nei confronti degli uomini impegnati nella lotta contro il malaffare». «Non si strumentalizzi, dunque», hanno concluso, «per fini prettamente politici e di propaganda, il lavoro di Zupo, al quale ribadiamo il nostro ringraziamento e al quale sentiamo di chiedere scusa per il triste teatrino che si sta mettendo in scena sulla sua persona».
LETTERE DI SOLIDARIETA'. Associazioni e cittadini hanno scritto al sindaco e al Centro esprimendo solidarietà a Zupo. «Riteniamo che le dichiarazioni espresse dai rappresentanti politici di un determinato schieramento», ha osservato il responsabile dell'associazione Terra nostra Gianluca Monaco, «siano inappropriate, perché Zupo ha svolto indagini su tutti i fronti politici senza distinzione di appartenenza e di schieramento e offensive, in quanto ledono la dignità dei cittadini onesti». Un residente dei Colli, invece, ha parlato di «ribaltamento dei valori in questa occasione: non sbaglia chi commette un reato, ma chi lo scopre e lo denuncia», riferendosi al capo della Mobile. Un'altra cittadina, infine, si è detta «indignata e schifata» per un attacco «a una persona ricca di dignità, colpevole solo di aver arrestato quel sindaco plurindagato per ordine della magistratura».
MASCIA DELUSO. Il sindaco si è detto amareggiato per ciò che è accaduto. La tradizionale cerimonia, seguita ogni anno da politici e cittadini, è stata boicottata dall'opposizione. «Ritengo vergognoso disertare una cerimonia in cui viene conferita un'onoreficenza a un servitore dello Stato che ha sempre svolto il proprio dovere con grande zelo e grande capacità», ha detto Albore Mascia, «in questo modo sono stati offesi anche gli altri premiati». «Faccio presente che l'ex senatore del Pd Nevio Felicetti (l'unico membro del comitato dei saggi assente alla manifestazione per protesta, ndr) aveva accettato la proposta di premiare Zupo». «Questo episodio», ha continuato il sindaco, «non è altro che il tentativo messo in atto da una parte del centrosinistra, sin dal primo giorno del mio insediamento, di delegittimare me, eletto dal 54 per cento dei cittadini».
IDV CHIEDE SCUSA. A 24 ore dalla premiazione, il capogruppo dell'Italia dei valori Adelchi Sulpizio e il coordinatore comunale Carlo Sciarra hanno inviato una nota per spiegare la decisione del loro gruppo di non partecipare alla cerimonia. «L'Idv ha disertato la cerimonia per pura scelta politica, di contestazione all'amministrazione», hanno affermato, «il Pdl, di certo, non può impartire lezioni di legalità a chi, come noi, ha pieno rispetto nei confronti degli uomini impegnati nella lotta contro il malaffare». «Non si strumentalizzi, dunque», hanno concluso, «per fini prettamente politici e di propaganda, il lavoro di Zupo, al quale ribadiamo il nostro ringraziamento e al quale sentiamo di chiedere scusa per il triste teatrino che si sta mettendo in scena sulla sua persona».
LETTERE DI SOLIDARIETA'. Associazioni e cittadini hanno scritto al sindaco e al Centro esprimendo solidarietà a Zupo. «Riteniamo che le dichiarazioni espresse dai rappresentanti politici di un determinato schieramento», ha osservato il responsabile dell'associazione Terra nostra Gianluca Monaco, «siano inappropriate, perché Zupo ha svolto indagini su tutti i fronti politici senza distinzione di appartenenza e di schieramento e offensive, in quanto ledono la dignità dei cittadini onesti». Un residente dei Colli, invece, ha parlato di «ribaltamento dei valori in questa occasione: non sbaglia chi commette un reato, ma chi lo scopre e lo denuncia», riferendosi al capo della Mobile. Un'altra cittadina, infine, si è detta «indignata e schifata» per un attacco «a una persona ricca di dignità, colpevole solo di aver arrestato quel sindaco plurindagato per ordine della magistratura».
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