Maxi manifesti per Palazzo Sirena

FRANCAVILLA. Il comitato Risorgi Sirena tappezza la città di manifesti contro il parziale abbattimento di Palazzo Sirena. Deciso a contrastare la proposta di ristrutturazione dell’edificio simbolo di Francavilla, avanzata dal sindaco Antonio Luciani e sostenuta dalla sua amministrazione – intervento che prevede la demolizione del vecchio corpo in stile razionalista che affaccia sulla piazza , lasciando in piedi il resto dell’edificio – il comitato ha voluto lanciare il suo grido di allarme attraverso un’immagine dai toni forti, caratterizzata dalla sagoma in giallo di Palazzo Sirena che cerca di emergere da un inquietante fondo nero e da una chiazza rossa come il sangue al centro, sovrastata dalla scritta “No Demolizione”. Il manifesto, comparso nell’ultimo fine settimana su tutto il lungomare cittadino, dal viale Alcione al viale Tosti passando per viale Nettuno, e affisso ieri mattina in formato gigante di 6 metri per 3, anche nel punto nevralgico della ss16 a ridosso della rotatoria dello stadio, non è passato inosservato. Il messaggio, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla dibattuta e contrastata questione, ha colpito nel segno, suscitando l’interesse di molti cittadini. Con l’affissione del manifesto, di fatto il comitato ha aperto ufficialmente la propria battaglia contro il progetto del Comune; battaglia che sembra intenzionato a portare avanti su più fronti, per salvare dalla demolizione e, nel contempo, far rinascere a nuova vita l’edificio tradizionalmente considerato memoria storica e simbolo della Francavilla turistica del passato. Più gruppi di lavoro composti da professionisti ed esperti, si sono messi all’opera già da qualche tempo su più fronti, da quello tecnico-economico a quello storico-artistico, per arrivare a definire delle soluzioni alternative al progetto del Comune, che il comitato intende presentare e discutere con i cittadini. Le persone interessate possono contattare direttamente il comitato all’indirizzo di posta elettronica risorgisirena@gmail.com.

Giuseppina Gherardi

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