Mazzocca si difende «Io, l’unico a tagliare alle cliniche private»

L’ex assessore imputato nel processo sanità: «Non ho mai chiesto nulla in 30 anni da amministratore»

PESCARA. «Io sono stato l’unico e tagliare i posti letto e i budget alle cliniche private. Io non sono un Don Chisciotte, io sono stato il primo a tagliare le unghie ai signori delle cliniche che, per tanti anni, avevano guadagnato in questa regione». Si portava dietro un silenzio lungo cinque anni, l’ex assessore regionale alla sanità Bernardo Mazzocca, quando ieri, paonazzo e con le mani tremanti per l’appuntamento atteso, si è seduto da imputato a raccontare la sua versione nel processo sanità dove è alla sbarra con altre 25 persone tra cui l’ex presidente Ottaviano Del Turco. Una deposizione per allontanare le accuse di associazione per delinquere, falso, soppressione di atto e concussione sotto il fuoco di domande dei pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio e, poi, di quelle del suo difensore Ugo Di Silvestre.

«Con me percorso di riforma». Mazzocca ha raccontato dei rapporti con le case di cura, quelli che l’accusa vuole «gestiti in maniera illegale», disegnando il suo spaccato della sanità: quello che l’assessore nominato nel 2005 si è trovato a fronteggiare – «la Regione a dicembre 2004 aveva un deficit di 1400 milioni di euro» – la strada tracciata da lui – «un percorso di riforme» – e quella che avrebbe lasciato in eredità all’attuale Governo di centrodestra. «E’ inutile che il presidente Gianni Chiodi», ha detto, «venga qui a raccontare del risanamento. La parte economico-finanziaria del piano di rientro è stata scritta da me e da Giancarlo Masciarelli, quando era presidente della Fira servizi, ed è stata approvata dal ministro Padoa-Schioppa. Il piano prevedeva di passare da 400 milioni di deficit nel 2004-2005 al pareggio di bilancio nel 2010 e i fatti mi hanno dato ragione. E’ il mio piano di rientro, il mio», ha ripetuto spiegando, poi, che «la seconda cartolarizzazione doveva essere la pietra tombale sui debiti che la Regione aveva maturato fino al 2004».

«Guerra alle cliniche private». L’ex assessore è accusato di aver partecipato a «un sistema dei rapporti con le case di cura private imperniato sulla mancanza di trasparenza», di «controlli fittizi» e, rispondendo alle domande dei pm, si è difeso: «L’equilibrio con le cliniche si è rotto quando abbiamo iniziato a parlare di tagli di posti letto e di budget. E’ iniziata la guerra», ha proseguito, «quando ho operato un taglio sul privato doppio rispetto al pubblico: il gruppo di Vincenzo Angelini è stato il primo in classifica nei tagli. Sul budget, Angelini ha avuto una riduzione del 35% e Pierangeli del 24%; sui posti letto, Villa Pini una riduzione del 25,5% e Pierangeli del 19%. Prima di me non l’aveva fatto nessuno», ha continuato a ripetere Mazzocca in una deposizione spesso animata da battibecchi con i pm fermati dal presidente del collegio Carmelo De Santis che più volte è intervenuto: «E’ lui il protagonista, fatelo parlare».

«Ispezioni dal 5 al 50%». Sulla cartolarizzazione Mazzocca ha aggiunto «che non c’erano crediti autocertificati» e alla domanda di De Santis di spiegare come fosse possibile una valutazione così complessiva, ha risposto: «Nel 2004 i controlli delle commissioni ispettive erano del 5% e di questa situazione io non ho potuto fare altro che prenderne atto perché era prima della mia nomina. Il 5% è comunque un campione ritenuto dalla statistica significativo. Quando sono stato nominato», ha proseguito, «mi dissi che non ci si poteva accontentare di un campione del genere anche se testato. Così portai i controlli ad almeno il 50%». Sui ricoveri ripetuti, l’ex assessore ha detto «di esserne a conoscenza e non solo di quelli di Angelini ma anche di quell’altro, Pierangeli, e non sono mai stati pagati e trovo assurdo che Pierangeli diventi un teste che mi accusa», ha detto ancora.

«Tutte le notti...». Su Mazzocca pende anche un’accusa di concussione per cui l’ex assessore avrebbe favorito la proroga di alcuni contratti di ausiliarie a Villa Pini. «Tutte le notti ripasso a mente l’interrogatorio di Angelini», ha attaccato Mazzocca. «”Dottor Angelini ha dato soldi a Mazzocca?” E lui risponde no, no. Ecco, io in 30 anni da amministratore non ho mai chiesto nulla a nessuno e soprattutto alle cliniche. Quelle donne per cui mi si contestano pressioni per una proroga nei contratti, non le conosco, non so chi sono, e figurarsi se io avrei mai potuto fare pressioni su Angelini».

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