Medici uniti per studiare tumori infantili e cause
Lo studio epidemiologico è promosso dal reparto di Ematologia e dall’Ail per sopperire alla mancanza del registro regionale di mortalità e malattie
PESCARA. Un progetto indipendente che ha come obiettivo l’analisi del territorio in rapporto all’incidenza di linfomi, leucemie e tumori infantili. Si chiama Reall e lo portano avanti, con un finanziamento dell’Ail di 5 mila euro, medici e ricercatori tutti volontari. Il progetto è stato avviato nel maggio 2009 dal dipartimento Ematologico di Pescara, diretto da Giuseppe Fioritoni, sempre con il supporto dell'associazione.
Il primo rapporto Reall è del 2010 e analizza la frequenza dei tumori del sangue nei territori dei comuni abruzzesi, dal 1981 al 2008, inclusi i tumori infantili solidi. Lo studio documenta che l'incidenza dei tumori ematologici è in linea con la media nazionale, mentre i dati sui deceduti per neoplasie del sangue e leucemie, classificano l'Abruzzo fra le regioni a più bassa mortalità.
Per quanto riguarda i tumori nell'età pediatrica, l'incidenza è in aumento del 2 per cento annuo sia a livello nazionale che regionale (+30 per cento negli ultimi 15 anni), ma la sopravvivenza registra un netto miglioramento grazie alle cure disponibili per i piccoli malati.
Sulla base di questi primi dati, il progetto intende approfondire gli aspetti legati alla prevenzione nei territori a più alto rischio di leucemie per fattori ambientali e occupazionali, ma anche le problematiche psicologiche dei bambini malati e le modalità organizzative del sistema sanitario, per rispondere con un'assistenza di alta qualità ai bisogni degli abruzzesi e dei malati provenienti da fuori regione.
Per quanto riguarda i tumori in età pediatrica e in adolescenza, la mobilità interregionale è alta. Il 65 per cento dei bambini con un tumore maligno viene curato fuori dall’Abruzzo, la percentuale raggiunge l’84 per cento nel caso di piccoli pazienti affetti da tumori solidi. In controtendenza, l’ospedalizzazione dei bambini con tumore ematologico: il 57 per cento si cura in Abruzzo, percentuale che aumenta nell’ospedale civile di Pescara (82 per cento).
Le stime di Reall, che si basano su dati regionali e Istat, indicano che in Abruzzo i nuovi casi di tumore fra bambini e adolescenti è di circa 50 pazienti l’anno, fino ad un numero di oltre 170 nuovi casi, considerando la fascia di età tra zero e 29 anni.
L’importanza di uno studio epidemiologico a riguardo, è indubbia. L’Abruzzo però non si è mai dotato di registri di mortalità, tumori e altre patologie, come accade nella maggior parte delle regioni italiane. Una mancanza che non può passare inosservata.
«Dal momento che nessun finanziamento pubblico è attualmente disponibile», spiega Felice Vitullo, coordinatore del progetto, «sarà avviata una raccolta fondi tra associazioni di pazienti e famiglie, comitati di cittadini e movimenti dei territori, per avviare un registro. Parallelamente proseguirà la progettazione per la cooperazione con l’altra sponda dell’Adriatico, già avviata attraverso la formazione di personale medico di altri Paesi».
Il progetto di ricerca, dedicato alla memoria di Federica Vitullo e di Francesco Ricci, prosegue grazie alla volontà ferrea di quanti lo seguono e all’appoggio dell’Ail, che venerdì 22 giugno, alle 21, in occasione della giornata nazionale per la lotta contro le leucemie, organizza una serata di beneficenza nel teatro Massimo di Pescara.
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