Meno cari gli asili nido diminuiti i costi delle rette
Lo ha deciso il consiglio di amministrazione dell’Azienda speciale La presidente D’Ortenzio: «Vogliamo dare una boccata d’ossigeno alle famiglie»
MONTESILVANO. Buone notizie per i genitori dei bimbi di Montesilvano. Il consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale per i servizi sociali, che gestisce i due asili nido della città, ha deciso una serie di agevolazioni per venire incontro alle famiglie in questo periodo di difficoltà economica. Il presidente del cda, Giovina D'Ortenzio, e i consiglieri Giovanni Castellano, Umberto Maione e Lucio Ciammaricone hanno stabilito nei giorni scorsi innanzitutto una riduzione del 10% delle tariffe applicate presso i nidi comunali "Delli Castelli" di via Ugo Foscolo e "Lo scoiattolo" di via Chiarini.
La diminuzione delle quote mensili, corrisposte per il servizio dedicato ai bambini fino ai tre anni, non viene applicata alla cosiddetta prima fascia, quella dedicata a famiglie con reddito Isee fino 7.500 e che continueranno a pagare la retta minima pari a 132 euro per il tempo pieno (dalle 8 alle 17,30, estendibile dalle 7,30 fino alle 19,00) e 73,61 per il part time (dalle 7,30 alle 13,30). Tuttavia questa categoria è stata oggetto di un diverso provvedimento: se fino ad ora degli 80 posti totali il 10% era riservato all’inserimento di bambini provenienti da famiglie con un reddito Isee inferiore ai 7.500 euro, dopo la delibera del cda questa fascia è stata ampliata al 20%. Il consiglio di amministrazione ha, inoltre, provveduto alla rimodulazione delle fasce aggiungendo una nuova soglia di reddito Isee compresa tra i 7.500 e gli 8.500 euro. Finora, infatti, si assisteva ad un salto diretto dai 132 euro della prima fascia ai 266,20 della seconda (oggi divenuta terza fascia e ridotta a 239,58 euro), mentre oggi la retta per la nuova seconda fascia è pari a 195 euro con un risparmio di 71 euro al mese. «Con tali decisioni il cda ha voluto dare una boccata d’ossigeno alle famiglie in un momento difficile dovuto alla forte crisi», ha commentato D'Ortenzio. Sono tante, infatti le richieste di accesso al nido da parte di genitori che lavorano ma sono anche diverse le situazioni in cui le famiglie sono costrette a fare affidamento a nonni e parenti vari per la mancanza di possibilità economiche per far fronte alle rette del nido.«In questo modo vengono favorite anche le mamme lavoratrici», ha aggiunto la presidente del cda dell'Azienda speciale, «che faticosamente devono conciliare lavoro e famiglia». A risparmiare saranno anche le famiglie appartenenti alle altre fasce di reddito, come ad esempio la più alta, dedicata a redditi Isee superiori a 12.500 euro che passeranno da 320,80 a 288,72 euro. «È bene ricordare», conclude D'Ortenzio, «che il servizio è comprensivo di fornitura di pannolini, creme e pasti con omogeneizzati».
Antonella Luccitti
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