Messa in sicurezza di A24 e A25, sì ai 58 milioni per i cantieri
La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Boschi avvisa il presidente D’Alfonso: il ministero delle Infrastrutture è d’accodo con l’emendamento che sblocca i fondi
PESCARA. Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha detto sì all’approvazione dell'emendamento sblocca-fondi per i lavori sull'A24 e l’A25. È stata Maria Elena Boschi, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla Protezione civile, a comunicarlo al governatore, Luciano D'Alfonso, che a lei si era rivolto per risolvere l'allarmante situazione delle nostre autostrada rese vulnerabili dai terremoti. Ma nel giro di poche ore la partita dovrebbe chiudersi, prima dell'approvazione di domani della Legge di Stabilità alla Camera. Determinanti sono risultati sia l'atteggiamento favorevole del ministro, Graziano Delrio, e quindi del Mit, che per la prima volta assume una decisione di questo tipo legata a uno stato di necessità assoluta, sia l'emendamento presentato da Paola Bragantini, deputata del Pd e componente della commissione Bilancio e Tesoro. Ecco il passaggio chiave dell'emendamento: «Agli oneri di cui al presente comma pari a 58 milioni di euro per l'anno 2018 si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Il fondo e incrementato di 50 milioni di euro per l'anno 2021 e 8 milioni per il 2022». Peraltro, dieci giorni fa, c'era stato il pronunciamento del Tar Lazio, sul ricorso della società concessionaria Strada dei Parchi, che ha ordinato di trovare in 15 giorni i 57,7 milioni di euro necessari alla prosecuzione e al completamento dei lavori di messa in sicurezza urgente antisismica di A24 e A25.
«Il Tar del Lazio ha scongiurato lo stop dei cantieri che rischiavano di chiudere tra una settimana al massimo», era stato il commento di Strada dei Parchi. «Usciamo da una situazione davvero kafkiana», aveva inoltre commentato Cesare Ramadori, amministratore delegato della società concessionaria, «ci ordinano di fare dei lavori, ci indicano l'importo. I fondi ci sono, ma non ce li assegnano tutti. Al punto che, senza questa decisione del Tar, avremmo dovuto chiudere i cantieri e lasciare il lavoro incompiuto. Mandando a casa 700 persone. Il tutto», continuava Ramadori, «mentre proseguono le scosse e ci avviamo verso il periodo delle nevicate. Ci aspettiamo pertanto che tutto si risolva con il passaggio della Legge di Stabilità, in discussione alla Camera». E così sarà. Sono oltre 70 i cantieri aperti, sulle autostrade A24 e A25, dal mese di maggio scorso e che interessano i viadotti. Operai e tecnici specializzati stanno lavorando per la messa in sicurezza urgente degli impalcati dei viadotti. L’obiettivo è quello di impedire che in caso di sisma si verifichi lo scalino sul manto stradale in corrispondenza dei giunti, pericolosissimo per chi viaggia. Per poter lavorare sotto i viadotti sono stati realizzate impalcature alla base delle pile e ponteggi sospesi, ancorati sul piano di strada e vengono utilizzate tecniche e personale altamente specializzato a lavorare sospeso nel vuoto.
L’obiettivo è di finire con ampio margine di anticipo rispetto ai tempi previsti, così da ridurre i disagi per chi viaggia. Proprio per le impervie condizioni atmosferiche che si registrano d’inverno, l’avvio dei lavori è stato dato solo in primavera e il grosso dei lavori si è svolto durante il periodo estivo senza peraltro che ci fosse la certezza dei finanziamenti. Strada dei Parchi, allora, si era scusata per i disagi che i cantieri hanno arrecato ai clienti, «ma non si poteva rinviare oltre la messa in sicurezza dei viadotti», diceva, «anche alla luce di quanto è avvenuto nel 2009, poi nell’estate e l’autunno del 2016, oltre che a gennaio scorso con la neve». (l.c.)
«Il Tar del Lazio ha scongiurato lo stop dei cantieri che rischiavano di chiudere tra una settimana al massimo», era stato il commento di Strada dei Parchi. «Usciamo da una situazione davvero kafkiana», aveva inoltre commentato Cesare Ramadori, amministratore delegato della società concessionaria, «ci ordinano di fare dei lavori, ci indicano l'importo. I fondi ci sono, ma non ce li assegnano tutti. Al punto che, senza questa decisione del Tar, avremmo dovuto chiudere i cantieri e lasciare il lavoro incompiuto. Mandando a casa 700 persone. Il tutto», continuava Ramadori, «mentre proseguono le scosse e ci avviamo verso il periodo delle nevicate. Ci aspettiamo pertanto che tutto si risolva con il passaggio della Legge di Stabilità, in discussione alla Camera». E così sarà. Sono oltre 70 i cantieri aperti, sulle autostrade A24 e A25, dal mese di maggio scorso e che interessano i viadotti. Operai e tecnici specializzati stanno lavorando per la messa in sicurezza urgente degli impalcati dei viadotti. L’obiettivo è quello di impedire che in caso di sisma si verifichi lo scalino sul manto stradale in corrispondenza dei giunti, pericolosissimo per chi viaggia. Per poter lavorare sotto i viadotti sono stati realizzate impalcature alla base delle pile e ponteggi sospesi, ancorati sul piano di strada e vengono utilizzate tecniche e personale altamente specializzato a lavorare sospeso nel vuoto.
L’obiettivo è di finire con ampio margine di anticipo rispetto ai tempi previsti, così da ridurre i disagi per chi viaggia. Proprio per le impervie condizioni atmosferiche che si registrano d’inverno, l’avvio dei lavori è stato dato solo in primavera e il grosso dei lavori si è svolto durante il periodo estivo senza peraltro che ci fosse la certezza dei finanziamenti. Strada dei Parchi, allora, si era scusata per i disagi che i cantieri hanno arrecato ai clienti, «ma non si poteva rinviare oltre la messa in sicurezza dei viadotti», diceva, «anche alla luce di quanto è avvenuto nel 2009, poi nell’estate e l’autunno del 2016, oltre che a gennaio scorso con la neve». (l.c.)