Montesilvano, Cantagallo intercettato"Ho sistemato i due figli dell'assessore"

Nuove carte depositate dal pm al processo sulle assunzioni a carico dell'ex sindaco Pd. Il politico del consenso record (il 69,5 per cento dei voti) al telefono rivela i favori a Di Febo

MONTESILVANO. «L'assessore Di Febo dovrebbe venire ogni mattina nella mia stanza e dovrebbe dire "buongiorno sindaco che ti serve oggi?". Questo ha fatto l'assessore prima del previsto, ma tu lo sai che gli ho sistemato un figlio e una figlia?». È il 28 luglio 2006, cinque anni e quattro mesi fa: Enzo Cantagallo, l'ex sindaco Pd del consenso record con il 69,5 per cento dei voti, parla con l'ex assessore Attilio Vallescura. Per la procura, Cantagallo rivela che l'assunzione della figlia di Guglielmo Di Febo, ex assessore, «è stata un favore politico».

Oggi questa intercettazione torna d'attualità al processo sulle assunzioni sospette all'Azienda speciale, l'ex Ferrigno: durante la requisitoria di due giorni fa, il pm Gennaro Varone ha consegnato al giudice Carmelo De Santis altri documenti sui presunti favori a Di Febo scoperti proprio da questa conversazione spiata. Il 23 dicembre prossimo è attesa la sentenza.

VEDOVA BEFFATA. Il primo dettaglio che emerge dai nuovi atti del pm è che la figlia di Di Febo è stata assunta all'Azienda speciale con un contratto a tempo indeterminato - «Lo sai che la figlia è dipendente per tutta la vita della Ferrigno», dice Cantagallo nell'intercettazione - scavalcando non soltanto Alison De Rito, testimone chiave dell'accusa che ha raccontato di essere stata costretta a rinunciare al posto fisso per favorire i raccomandati, ma anche la vedova di un maresciallo dei carabinieri del Ros morto in servizio e con due figli a carico.

ALLA SOGET. Nell'intercettazione dell'ex sindaco si parla anche del «figlio» di Di Febo: secondo Varone, il figlio dell'ex assessore è stato assunto alla Soget, società che riscuote anche i tributi di Montesilvano, dal 26 maggio 2006 al successivo 29 settembre.

«CONDANNE». Per Di Febo accusato di abuso d'ufficio, Varone ha chiesto una condanna a dieci mesi, la stessa per gli altri ex assessori imputati Marco Savini, Gianni Bratti (oggi consigliere Pd), Cristiano Tomei e Giuseppe Tini. Per Cantagallo, il pm ha chiesto una pena di due anni e dieci mesi e, per Gianluca Di Blasio, ex direttore dell'Azienda speciale, di tre anni: entrambi sono accusati di concussione.

PM DENUNCIATO. Nella sua requisitoria, Varone ha rivelato anche un altro dettaglio: Di Febo, con una dichiarazione spontanea resa in aula, ha denunciato lo stesso pm e il sostituto commissario della squadra mobile Giancarlo Pavone a causa di dichiarazioni che l'ex assessore ritiene false. «Chiedo», questa la dichiarazione di Di Febo che ha fatto scattare la denuncia, «al tribunale e al pm di udienza che è il pm di tutti di valutare attentamente la sussistenza di reato nelle dichiarazioni rese da Pavone assumendo nei suoi confronti le necessarie conseguenti determinazioni come se si trattasse di un comune cittadino che rende all'autorità giudiziaria dichiarazioni non vere con il pericolo di aggravare la posizione processuale di un innocente. In difetto, valuterà il collegio la trasmissione degli atti per l'indagine».

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