Montesilvano: commerciante costretto a pagare fino al 400% di interessi
Dopo quattro mesi di indagini i carabinieri arrestano per usura ed estorsione un 37enne che gli aveva prestato circa 20mila euro
PESCARA. Usura ed estorsione in danno di un commerciante: è l'accusa che ha portato in carcere un 37enne di origini campane, Apetino Rudy, residente a Montesilvano da tempo. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Montesilvano in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare a firma del GIP Nicola Colantonio, a seguito di indagini avviate nel dicembre 2017 coordinate dal sostituto procuratore Valentina D’agostino. In quei giorni la vittima sfiancata dalle pressioni dell’Apetino confidò ai carabinieri la sua reale situazione economica. Dai riscontri investigativi e bancari emerse che il commerciante di Montesilvano nel primo semestre del 2016 per fronteggiare incombenti difficoltà economiche aveva preso in prestito dal 37enne una somma di denaro di poco inferiore ai diecimila euro. In cambio però il commerciante avrebbe dovuto restituire 16mila euro in quattro rate mensili di quattromila euro, dall'agosto 2016. La vittima non riusciva a pagare le rate mensili per cui Rduy Apetino, sempre secondo l'accusa, le avrebbe concesso in prestito altri 10mila euro (circa), facendo però lievitare il debito, in poco tempo a circa 220mila euro. Inoltre l’arrestato sarebbe riuscito a farsi consegnare ingenti somme di denaro con minacce di morte ed intimidazioni prospettando al commerciante che se non avesse onorati impegni e scadenze sarebbe stato vittima di ritorsioni da parte di pericolose persone a lui vicine. Gli accertamenti patrimoniali hanno documentato che il tasso di interesse usuraio pagato oscilla tra il 280% ed il 400%. Il commerciante, completamente intimorito e soggiogato, aveva sottoscritto in qualità di conduttore un contratto di locazione, regolarmente registrato, di un appartamento di Montesilvano all’interno del quale vive l’Apetino e la sua famiglia.