Montesilvano, idraulico ucciso da infarto mentre lavora in una casa
Pino Febo, 52 anni, stava sistemando un termosifone Il personale del 118 ha provato a lungo a rianimarlo
MONTESILVANO. Stava lavorando quando ha avuto un malore e, poco dopo, è morto. Non c’è stato niente da fare per salvare Pino Febo, un idraulico di 52 anni di Montesilvano, che ieri è stato stroncato da un infarto in un’abitazione di via Settembrini, a Montesilvano.
Una tragedia, quella avvenuta ieri mattina nella città adriatica. L’uomo, in base alla ricostruzione dei carabinieri, era impegnato nella sua attività e si stava occupando della manutenzione di termosifoni. Erano circa le 9 quando è scattato l’allarme perché l’uomo si sentiva poco bene. È stato contattato il 118 e, una volta raggiunta l’abitazione dove si trovava il 52enne, è scattata la procedura di soccorso da parte del personale medico, per tentare di salvare la vita all’idraulico. Il suo cuore, però, ha smesso di battere e a nulla è servito neppure l’utilizzo del defibrillatore.
In via Settembrini sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Vincenzo Falce, per appurare cosa fosse accaduto nell’alloggio ma è bastato poco per capire che l’uomo è stato stroncato da un infarto. Dopo gli accertamenti del caso la salma di Febo è stata riconsegnata ai familiari per i funerali, che si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa di San Giovanni Apostolo, in viale Europa.
L’idraulico si occupava di installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell'aria e viveva in via Aterno. Lascia la moglie Giusy, i figli Gianmarco con la compagna Sara, e Flavia, con il compagno Andrea, oltre alla madre Maria e alla sorella Diana. «Era una brava persona, un lavoratore», dice chi lo ha conosciuto, «un uomo gioviale, socievole, che trasmetteva affetto e simpatia».
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