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Montesilvano, la Ballarini sfiduciata chiama i carabinieri ed è il caos

La consigliera Cinque stelle attacca il presidente Di Pasquale e annuncia un incontro dal prefetto e un esposto alla Procura

MONTESILVANO. Momenti di alta tensione, ieri mattina a palazzo di città, dove una seduta della commissione Vigilanza è sfociata nel caos più totale anche dopo l’arrivo dei carabinieri. All’origine della baruffa, la tanto discussa nomina alla presidenza della Cinque stelle Paola Ballarini, sfiduciata da diversi consiglieri di maggioranza e opposizione, dopo alcune dichiarazioni sull’onestà e la trasparenza delle varie forze politiche.

Sfiducia che la pentastellata ha rifiutato con forza, pronta ad andare avanti nel suo ruolo. Almeno fino a ieri mattina. «Nonostante la nostra diffida scritta», racconta Ballarini, «il presidente del Consiglio comunale Umberto Di Pasquale ha convocato e presieduto, senza averne titolo, la commissione Vigilanza e Garanzia scavalcando e disconoscendo di fatto la mia nomina del 5 ottobre. Riteniamo che si potrebbe configurare un vero e proprio abuso di potere», aggiunge, «e comunque è un comportamento che denota la prepotenza della maggioranza di centrodestra». La seduta, durante la quale si è votata, in autotutela, l’illegittimità della nomina della Ballarini, ha registrato l’arrivo dei carabinieri. «Oggi abbiamo toccato uno dei punti più bassi di questa consiliatura», dice la grillina. «Ci siamo opposti a un atto di grave prevaricazione fino a dover chiamare i carabinieri per verbalizzare che il presidente del Consiglio comunale m’impediva di presiedere la commissione». I grillini hanno poi abbandonato la seduta «disconoscendone la validità. Ma non lasceremo che si possa fare carta straccia delle regole», avverte Ballarini, «la nostra è una battaglia di legalità e di principio. Non cederemo a un evidente atto intimidatorio che si pone l’obiettivo di neutralizzare l’unica vera forza di opposizione a una maggioranza in palese difficoltà. Prima hanno tentato di sfiduciarmi fallendo miseramente, ora ricorrono a una manipolazione e a una bizzarra interpretazione ad personam delle norme che definiscono le maggioranze necessarie per nominare un presidente di commissione». Il gruppo consiliare annuncia che, in settimana, incontrerà il prefetto e presenterà un esposto alla magistratura. (a.l.)

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