Montesilvano, telecamere sui clienti delle prostitute in Riviera

Conto alla rovescia per l’accensione della videosorveglianza, impianti puntati sugli incroci della pineta e sotto i condomini

MONTESILVANO. Aumentano i rischi per i clienti delle prostitute. È iniziato il conto alla rovescia per l’accensione delle telecamere, a partire dalla riviera invasa dalle prostitute. Molte delle 60 telecamere, installate nei mesi scorsi in 27 postazioni strategiche ma ancora spente, infatti, sono posizionate proprio nelle zone più “calde” della città, come agli incroci tra il lungomare e le strade che tagliano la pineta di Santa Filomena – solo all’incrocio con via Livenza ogni notte staziona un gruppetto di ragazze – o all’ingresso dei palazzi Gemelli di via Lago di Bomba, sui quali due occhi elettronici registreranno gli ingressi e le uscite.

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Riflettori accesi anche in più punti del retropineta, del lungomare e nell’area di via Petrarca, tutti luoghi dove – secondo i dati forniti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII che da due mesi opera sul territorio comunale allo scopo di offrire alle vittime della tratta un futuro diverso – sono circa 30, in media, le donne e i transessuali a contrattare prestazioni sessuali. La paura di essere intercettati dalle telecamere di sorveglianza, quindi, potrebbe inibire i clienti che spesso arrivano anche da fuori città in cerca di sesso a pagamento. Oltre al pericolo di essere multati, adesso, c’è anche il rischio per i clienti di essere filmati.

Ma la prostituzione non è l’unica piaga di Montesilvano dove il sistema di videosorveglianza servirà anche a vigilare su zone colpite dall’abbandono dei rifiuti, dallo spaccio di droga e da altre attività illecite, come gli atti vandalici. Tra queste, ad esempio, le case popolari di via Rimini, via Saragat, la stazione ferroviaria, il lungofiume e la zona dell’ex discarica di Villa Carmine. Il sistema è, dunque, pronto per entrare in funzione dopo il necessario collaudo effettuato nei giorni scorsi dall’ingegnere Gianfranco Di Nicola. L’impianto, realizzato dalla ditta Selcom di Casavatore, vincitrice di un bando emesso durante l’amministrazione Di Mattia, per un importo complessivo di 153.900 euro, è costituito da 27 postazioni periferiche per il monitoraggio continuo e in tempo reale delle aree di interesse, una centrale operativa presso il comando dei vigili urbani e due dispositivi, installati lungo il ponte Saline, per la lettura delle targhe che verranno poi inserite in un database a disposizione della postazione di controllo.

«Siamo ormai pronti per l’attivazione di queste telecamere», commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Valter Cozzi. «Le 60 telecamere sono state installate in punti strategici così da garantire una copertura di tutto il territorio e aumentarne il controllo. La sicurezza è un aspetto che è sempre stato a cuore di questa amministrazione ed ecco perché abbiamo sollecitato l’accelerazione di tali interventi. Siamo sicuri che le telecamere possano rappresentare uno strumento per scoraggiare ogni azione delinquenziale».

Tecnicamente la distribuzione del segnale video è realizzata mediante un’infrastruttura di trasporto dati in grado di mettere in rete le telecamere, i server e la rete pubblica, quanto all’alimentazione, invece, dove possibile l’impianto sfrutterà la pubblica illuminazione attraverso sistemi di alimentazione basati su box con batterie. La ditta realizzatrice del sistema, oltre ad aver già eseguito una fase di addestramento per avviare l’intero sistema, ha garantito una fase di affiancamento per il primo mese di messa in opera dell’impianto e un servizio di garanzia pari a 48 mesi, per la manutenzione programmata e straordinaria.

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