Muore a 11 anni nel parco giochi: Alessia schiacciata dall’altalena
Incidente nell’oratorio della parrocchia. Struttura in abbandono: c’è anche una denuncia inascoltata
AVEZZANO. A vederli adesso, quei tronchi marci, mangiati dal tempo e dall’incuria, danno le dimensioni di una tragedia annunciata: dovevano sorreggere l’altalena dei bimbi, ma si sono spezzati come grissini, diventando trappola di morte per la piccola Alessia Prendi, 11 anni – ne avrebbe compiuti 12 il prossimo novembre – e un sorriso che scioglie il cuore. La piccola, figlia di una coppia albanese da anni nella Marsica, stava giocando con quell’improvvisata altalena non a norma nell’oratorio parrocchiale di San Pelino, frazione di Avezzano, quando la struttura ha ceduto di schianto. Le condizioni della bimba sono apparse subito disperate, colpita in pieno sulla testa, e a nulla sono valsi i tentativi dei medici di tenerla in vita. Il primo a soccorrerla è stato un infermiere che era seduto su una panchina vicina all’oratorio, Amleto Magnante. Richiamato dalle urla degli altri bambini, si è precipitato nel giardino parrocchiale e ha dato l’allarme. Trasportata in ambulanza all’ospedale di Avezzano, la piccola Alessia è morta poco dopo l’arrivo, tra le braccia dei medici. La Procura di Avezzano ha aperto un’inchiesta – per ora contro ignoti – coordinata dal procuratore Maurizio Maria Cerrato. Gli accertamenti sono stati affidati ai carabinieri della compagnia di Avezzano e anche la polizia locale sta svolgendo verifiche. L’area è stata sequestrata. Per oggi è stato convocato un vertice in Procura: si farà il punto sulle indagini.
LA DINAMICA
Il tragico incidente è avvenuto intorno alle 18 nel parco giochi adiacente all’oratorio. C’era una ventina di ragazzini e un’animatrice. Stando a un primo, parziale accertamento – grazie ad alcune testimonianze – Alessia stava giocando con delle corde, a mo’ di liana, che pendevano dalla trave dove si trova anche un’altalena con un seggiolino in plastica. A sostenere questi giochi due tronchi di vecchi pini, tagliati a circa due metri di altezza, su cui era stata fissata una trave in legno. Secondo le prime informazioni raccolte dai militari dell’Arma, a cedere sono stati i due tronchi di pino. Ormai marci e soggetti a migliaia di oscillazioni nel corso del tempo.
I SOCCORSI
La bambina è rimasta a terra priva di sensi. Gli amichetti hanno cominciato a gridare: «Alessia svegliati, svegliati». Richiamato dalle grida, l’infermiere libero dal servizio si è precipitato all’interno dell’area. Ha provato a rianimare la bambina ferita e nel frattempo altre persone hanno richiesto l’intervento del 118. Sul posto un’ambulanza e l’elisoccorso. Quindi la corsa disperata verso l’ospedale. Tutto inutile. Troppo gravi e profonde le ferite riportate.
PAESE SOTTO CHOC
La notizia della terribile tragedia, che richiama alla mente quanto accaduto nell’asilo dell’Aquila o a Rocca di Botte, dove altri due bimbi hanno perso la vita, è circolata con dolorosa rapidità tra gli abitanti della popolosa frazione, duemila anime circa. Sono accorsi all’oratorio il vescovo di Avezzano, Giovanni Massaro, e tanti componenti dell’amministrazione comunale, tra i quali Domenico Di Berardino, vice sindaco con funzioni temporanee di sindaco per la sospensione del primo cittadino in carica. In ospedale si sono precipitati i genitori di Alessia, sotto choc: papà Petrit Prendi e mamma Eda Nikolli, entrambi di origini albanesi, ma da anni ad Avezzano, dove si sono perfettamente integrati, facendosi apprezzare.
CHI ERA
E proprio ad Avezzano era nata Alessia. Frequentava la prima D alla scuola media Corradini, stesso istituto dov’era stata la sorella di qualche anno più grande. A settembre avrebbe iniziato a frequentare la seconda. Il corpo docente, unitamente al dirigente scolastico e ai genitori degli altri alunni, ha espresso «vicinanza alla famiglia» e «cordoglio per la scomparsa della piccola». Di lei hanno un bellissimo ricordo. La descrivono come una bambina «piena di vita, vivace ma molto rispettosa, a volte anche un po’ timida».
INDAGINI E POLEMICHE
Sull’incidente in oratorio è stata aperta un’inchiesta per ora senza notizia di reato. Sta coordinando le indagini il pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato che ha convocato per questa mattina un vertice in Procura per sentire i carabinieri e fare il punto sulle indagini. Si va verso l’ipotesi dell’omicidio colposo. Emergeranno delle responsabilità su quanto avvenuto? La tragedia poteva essere evitata? Le indagini sono condotte dai carabinieri di Avezzano guidati dal comandante di stazione Pasquale Avella, ieri a San Pelino per un sopralluogo. Si stanno raccogliendo le testimonianze. Stando ai primi accertamenti, il luogo dell’incidente appartiene alla parrocchia. Il giovane parroco, don Antonio Allegritti, si trova in questi giorni in Albania. È stato informato dell’accaduto e sta rientrando in Italia. Un altro aspetto importante riguarda lo stato del parco. Alcuni residenti, non molto tempo fa, avevano denunciato lo stato di degrado della struttura dell’oratorio. Appello inascoltato. Ma che adesso fa tanto rumore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
LA DINAMICA
Il tragico incidente è avvenuto intorno alle 18 nel parco giochi adiacente all’oratorio. C’era una ventina di ragazzini e un’animatrice. Stando a un primo, parziale accertamento – grazie ad alcune testimonianze – Alessia stava giocando con delle corde, a mo’ di liana, che pendevano dalla trave dove si trova anche un’altalena con un seggiolino in plastica. A sostenere questi giochi due tronchi di vecchi pini, tagliati a circa due metri di altezza, su cui era stata fissata una trave in legno. Secondo le prime informazioni raccolte dai militari dell’Arma, a cedere sono stati i due tronchi di pino. Ormai marci e soggetti a migliaia di oscillazioni nel corso del tempo.
I SOCCORSI
La bambina è rimasta a terra priva di sensi. Gli amichetti hanno cominciato a gridare: «Alessia svegliati, svegliati». Richiamato dalle grida, l’infermiere libero dal servizio si è precipitato all’interno dell’area. Ha provato a rianimare la bambina ferita e nel frattempo altre persone hanno richiesto l’intervento del 118. Sul posto un’ambulanza e l’elisoccorso. Quindi la corsa disperata verso l’ospedale. Tutto inutile. Troppo gravi e profonde le ferite riportate.
PAESE SOTTO CHOC
La notizia della terribile tragedia, che richiama alla mente quanto accaduto nell’asilo dell’Aquila o a Rocca di Botte, dove altri due bimbi hanno perso la vita, è circolata con dolorosa rapidità tra gli abitanti della popolosa frazione, duemila anime circa. Sono accorsi all’oratorio il vescovo di Avezzano, Giovanni Massaro, e tanti componenti dell’amministrazione comunale, tra i quali Domenico Di Berardino, vice sindaco con funzioni temporanee di sindaco per la sospensione del primo cittadino in carica. In ospedale si sono precipitati i genitori di Alessia, sotto choc: papà Petrit Prendi e mamma Eda Nikolli, entrambi di origini albanesi, ma da anni ad Avezzano, dove si sono perfettamente integrati, facendosi apprezzare.
CHI ERA
E proprio ad Avezzano era nata Alessia. Frequentava la prima D alla scuola media Corradini, stesso istituto dov’era stata la sorella di qualche anno più grande. A settembre avrebbe iniziato a frequentare la seconda. Il corpo docente, unitamente al dirigente scolastico e ai genitori degli altri alunni, ha espresso «vicinanza alla famiglia» e «cordoglio per la scomparsa della piccola». Di lei hanno un bellissimo ricordo. La descrivono come una bambina «piena di vita, vivace ma molto rispettosa, a volte anche un po’ timida».
INDAGINI E POLEMICHE
Sull’incidente in oratorio è stata aperta un’inchiesta per ora senza notizia di reato. Sta coordinando le indagini il pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato che ha convocato per questa mattina un vertice in Procura per sentire i carabinieri e fare il punto sulle indagini. Si va verso l’ipotesi dell’omicidio colposo. Emergeranno delle responsabilità su quanto avvenuto? La tragedia poteva essere evitata? Le indagini sono condotte dai carabinieri di Avezzano guidati dal comandante di stazione Pasquale Avella, ieri a San Pelino per un sopralluogo. Si stanno raccogliendo le testimonianze. Stando ai primi accertamenti, il luogo dell’incidente appartiene alla parrocchia. Il giovane parroco, don Antonio Allegritti, si trova in questi giorni in Albania. È stato informato dell’accaduto e sta rientrando in Italia. Un altro aspetto importante riguarda lo stato del parco. Alcuni residenti, non molto tempo fa, avevano denunciato lo stato di degrado della struttura dell’oratorio. Appello inascoltato. Ma che adesso fa tanto rumore.
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