Naiadi, scattano i licenziamenti
Da domani fine rapporto per i dieci dipendenti che aspettano ancora 4 mensilità
PESCARA. Mentre le piscine Le Naiadi rimangono chiuse, non si ferma la procedura di licenziamento dei lavoratori, attivata dalla Pretuziana già da qualche giorno.
L’attuale gestore, che ha bloccato le attività alla vigilia di Ferragosto e che il 31 agosto vedrà scadere il contratto di affidamento del centro sportivo, ha inviato ai dipendenti (una decina) la lettera di preavviso di licenziamento, che da domani diventerà effettivo. Un passaggio dovuto, così come accaduto anche in occasione della fine delle precedenti gestioni, che aprirà ai soli dipendenti le porte della disoccupazione.
Nel frattempo, dipendenti e collaboratori attendono il pagamento delle ultime quattro mensilità: la chiave di volta è sempre il contributo per il caro energia da 150mila euro che la Regione dovrebbe versare alla Pretuziana prima che quest’ultima faccia partire i bonifici per gli stipendi. Da quanto si apprende ci sono stati degli intoppi burocratici, ma entro l’inizio della prossima settimana la situazione dovrebbe sbloccarsi. Dall’altro lato interviene Guido Cupido, sindacalista della Slc Cgil, che da anni segue la vicenda: «Le Naiadi sono purtroppo chiuse e per il momento non c'è alcuna soluzione concreta», spiega Cupido. «Abbiamo letto e sentito le parole di vari esponenti politici, comunali e regionali, che dicono di lavorare per il futuro della struttura, ma ad oggi l’unica cosa certa è che i lavoratori non possono lavorare. Ci troviamo davanti a un bando andato deserto e non capisco il perché sia stato prorogato fino al 18 settembre, visto che in un mese e mezzo nessuno ha risposto a quelle condizioni», incalza Cupido. «Io non sono un tecnico, ma consultando esperti ho compreso che le condizioni presenti nel bando non incentivano l’interesse. Vengono richiesti milioni di euro per la ristrutturazione e una fideiussione di 3,9 milioni di euro l'anno. Così anche chi è interessato, scappa». E ancora: «Il presidente Sospiri ha parlato della possibilità di coinvolgere, eventualmente, le associazioni sportive, per un affidamento di 3 o 4 mesi in attesa del nuovo gestore. Posto che mi sembra una soluzione difficilmente attuabile, a questo punto suggerisco di valutare anche un coinvolgimento diretto degli stessi lavoratori. Quello che è certo è che chi lavora nella struttura non lo farà più a titolo gratuito». Poi conclude: «Come sindacato ci stiamo muovendo per valutare ogni soluzione possibile al fine di scongiurare una lunga chiusura dell’impianto. Impianto dove la Regione deva fare la sua parte, mettendo sul piatto i soldi per la ristrutturazione. Solo così sarà di nuovo attrattivo per imprenditori e utenza».
L’attuale gestore, che ha bloccato le attività alla vigilia di Ferragosto e che il 31 agosto vedrà scadere il contratto di affidamento del centro sportivo, ha inviato ai dipendenti (una decina) la lettera di preavviso di licenziamento, che da domani diventerà effettivo. Un passaggio dovuto, così come accaduto anche in occasione della fine delle precedenti gestioni, che aprirà ai soli dipendenti le porte della disoccupazione.
Nel frattempo, dipendenti e collaboratori attendono il pagamento delle ultime quattro mensilità: la chiave di volta è sempre il contributo per il caro energia da 150mila euro che la Regione dovrebbe versare alla Pretuziana prima che quest’ultima faccia partire i bonifici per gli stipendi. Da quanto si apprende ci sono stati degli intoppi burocratici, ma entro l’inizio della prossima settimana la situazione dovrebbe sbloccarsi. Dall’altro lato interviene Guido Cupido, sindacalista della Slc Cgil, che da anni segue la vicenda: «Le Naiadi sono purtroppo chiuse e per il momento non c'è alcuna soluzione concreta», spiega Cupido. «Abbiamo letto e sentito le parole di vari esponenti politici, comunali e regionali, che dicono di lavorare per il futuro della struttura, ma ad oggi l’unica cosa certa è che i lavoratori non possono lavorare. Ci troviamo davanti a un bando andato deserto e non capisco il perché sia stato prorogato fino al 18 settembre, visto che in un mese e mezzo nessuno ha risposto a quelle condizioni», incalza Cupido. «Io non sono un tecnico, ma consultando esperti ho compreso che le condizioni presenti nel bando non incentivano l’interesse. Vengono richiesti milioni di euro per la ristrutturazione e una fideiussione di 3,9 milioni di euro l'anno. Così anche chi è interessato, scappa». E ancora: «Il presidente Sospiri ha parlato della possibilità di coinvolgere, eventualmente, le associazioni sportive, per un affidamento di 3 o 4 mesi in attesa del nuovo gestore. Posto che mi sembra una soluzione difficilmente attuabile, a questo punto suggerisco di valutare anche un coinvolgimento diretto degli stessi lavoratori. Quello che è certo è che chi lavora nella struttura non lo farà più a titolo gratuito». Poi conclude: «Come sindacato ci stiamo muovendo per valutare ogni soluzione possibile al fine di scongiurare una lunga chiusura dell’impianto. Impianto dove la Regione deva fare la sua parte, mettendo sul piatto i soldi per la ristrutturazione. Solo così sarà di nuovo attrattivo per imprenditori e utenza».