Neonata muore in ospedale dopo il parto
I genitori sporgono denuncia, la procura apre un'inchiesta per omicidio colposo
PESCARA. Sarebbe stata la prima figlia per una coppia sposata da quattro anni: lui, un saldatore di 41 anni, e lei una cubana di 39 anni che per nove mesi non aveva avuto preoccupazioni. E' toccato al futuro papà essere chiamato dai medici e apprendere che la piccola non ce l'aveva fatta.
Il dramma per una famiglia residente a Tollo si è consumato venerdì a ora di pranzo: a mezzogiorno, la donna viene sottoposta a un cesareo d'urgenza perché i medici avrebbero riscontrato problemi cardiaci alla piccola e, poco dopo, la bimba viene alla luce ma, tra le 13 e le 14, muore. Forse un distacco della placenta, riferiscono alla famiglia i medici del reparto di ginecologia ma il dolore per la perdita della prima figlia e la necessità di capire cos'è accaduto spingono la coppia a presentare una denuncia contro ignoti in Questura e un esposto che adesso è nelle mani del pm Mirvana Di Serio che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo che, per il momento, non conta indagati.
IL SEQUESTRO. Intanto, la cartella clinica è stata sequestrata dal posto fisso di polizia e il pm ha disposto l'autopsia sul corpicino. Raccontano i familiari che nel giro di tre giorni la situazione è precipata, passando da una gravidanza vissuta in tranquillità con l'ecografia morfologica del quinto mese che non aveva evidenziato malformazioni all'incertezza di una piccola bolla nell'intestino della piccola fino al ricovero a Pescara per contrazioni anomale. La casalinga è entrata in ospedale il 14 marzo e, dopo la visita che avrebbe evidenziato delle contrazioni anomale, è stata ricoverata. Il giorno successivo, spiegano ancora i familiari nella denuncia, la moglie non aveva avvertito dolore e, anzi, sembra che le fosse stata prospettata la possibilità di essere dimessa. Ma venerdì 16, la donna avverte il marito che i medici hanno deciso per l'immediato cesareo per sospetti problemi cardiaci della bambina. Entra in sala operatoria intorno alle 12, la bimba nasce ma quando la casalinga torna nel reparto intorno alle 14.20, la piccola è già morta.
TRE OSPEDALI. E' sulle cause della morte che la coppia, assistita dall'avvocato Paolo D'Incecco, chiede di indagare e accertare l'eventuale responsabilità dei medici per capire perché quella prima figlioletta non ce l'ha fatta. Prima di arrivare all'ospedale di Pescara, la coppia di Tollo ha girato altri due ospedali: Ortona e Chieti. Intorno al settimo mese, illustra la denuncia, i medici di Ortona avrebbero diagnosticato una piccola bolla d'aria nell'intestino della bimba, motivo per cui avrebbero consigliato un esame più approfondito a Chieti. Una volta al Santissima Annunziata, il medico conferma la presenza di quella piccola bolla e contatta un medico di Pescara per un ulteriore controllo aggiungendo anche che, nel caso, sarebbero intervenuti chirurgicamente dopo la nascita della bimba.
Ma la coppia dice di essere stata rassicurata dai medici: quella bolla non destava preoccupazioni, avrebbero detto loro. La gravidanza è proseguita senza problemi fino a un'altra visita ginecologica a Chieti in cui il medico, stando al racconto della coppia, non avrebbe evidenziato ulteriori problemi e avrebbe consegnato l'impegnativa per andare a Pescara. Il ricovero all'ospedale Spirito Santo è avvenuto il 14 marzo, poi il cesareo d'urgenza e la morte della piccola.
Il dramma per una famiglia residente a Tollo si è consumato venerdì a ora di pranzo: a mezzogiorno, la donna viene sottoposta a un cesareo d'urgenza perché i medici avrebbero riscontrato problemi cardiaci alla piccola e, poco dopo, la bimba viene alla luce ma, tra le 13 e le 14, muore. Forse un distacco della placenta, riferiscono alla famiglia i medici del reparto di ginecologia ma il dolore per la perdita della prima figlia e la necessità di capire cos'è accaduto spingono la coppia a presentare una denuncia contro ignoti in Questura e un esposto che adesso è nelle mani del pm Mirvana Di Serio che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo che, per il momento, non conta indagati.
IL SEQUESTRO. Intanto, la cartella clinica è stata sequestrata dal posto fisso di polizia e il pm ha disposto l'autopsia sul corpicino. Raccontano i familiari che nel giro di tre giorni la situazione è precipata, passando da una gravidanza vissuta in tranquillità con l'ecografia morfologica del quinto mese che non aveva evidenziato malformazioni all'incertezza di una piccola bolla nell'intestino della piccola fino al ricovero a Pescara per contrazioni anomale. La casalinga è entrata in ospedale il 14 marzo e, dopo la visita che avrebbe evidenziato delle contrazioni anomale, è stata ricoverata. Il giorno successivo, spiegano ancora i familiari nella denuncia, la moglie non aveva avvertito dolore e, anzi, sembra che le fosse stata prospettata la possibilità di essere dimessa. Ma venerdì 16, la donna avverte il marito che i medici hanno deciso per l'immediato cesareo per sospetti problemi cardiaci della bambina. Entra in sala operatoria intorno alle 12, la bimba nasce ma quando la casalinga torna nel reparto intorno alle 14.20, la piccola è già morta.
TRE OSPEDALI. E' sulle cause della morte che la coppia, assistita dall'avvocato Paolo D'Incecco, chiede di indagare e accertare l'eventuale responsabilità dei medici per capire perché quella prima figlioletta non ce l'ha fatta. Prima di arrivare all'ospedale di Pescara, la coppia di Tollo ha girato altri due ospedali: Ortona e Chieti. Intorno al settimo mese, illustra la denuncia, i medici di Ortona avrebbero diagnosticato una piccola bolla d'aria nell'intestino della bimba, motivo per cui avrebbero consigliato un esame più approfondito a Chieti. Una volta al Santissima Annunziata, il medico conferma la presenza di quella piccola bolla e contatta un medico di Pescara per un ulteriore controllo aggiungendo anche che, nel caso, sarebbero intervenuti chirurgicamente dopo la nascita della bimba.
Ma la coppia dice di essere stata rassicurata dai medici: quella bolla non destava preoccupazioni, avrebbero detto loro. La gravidanza è proseguita senza problemi fino a un'altra visita ginecologica a Chieti in cui il medico, stando al racconto della coppia, non avrebbe evidenziato ulteriori problemi e avrebbe consegnato l'impegnativa per andare a Pescara. Il ricovero all'ospedale Spirito Santo è avvenuto il 14 marzo, poi il cesareo d'urgenza e la morte della piccola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA