ANTICIPIAMO IL VERDETTO SULL’ASSESSORE 

«Nessuna incompatibilità», per Quaglieri c’è il via libera 

L’AQUILA. La Conferenza dei Capigruppo, costituita in Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le immunità, è stata convocata da Lorenzo Sospiri per martedì 11, alle ore 14,...

L’AQUILA. La Conferenza dei Capigruppo, costituita in Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le immunità, è stata convocata da Lorenzo Sospiri per martedì 11, alle ore 14, nella sala riunioni della Presidenza del Consiglio regionale all’Aquila. All’ordine del giorno c’è un solo punto: Mario Quaglieri - determinazioni. Siamo in grado di anticipare il “verdetto” che è stato già scritto dalla dottoressa Francesca Di Muro, Direttore della Direzione Affari della Presidenza e Legislativi, cui è toccato il compito di svolgere l’istruttoria sulla posizione dell’assessore al Bilancio nel suo duplice ruolo di chirurgo della sanità privata e amministratore pubblico regionale.
Diciamo subito che per l’esponente di Fratelli d’Italia scatterà il definitivo via libera perché non sussistono i presupposti dell’ineleggibilità e dell’incandidabilità. Ed entriamo nel merito di un articolato parere, stilato dall’esperta Di Muro, riportandone i passaggi principali. «Dalla documentazione fornita dall’interessato e dalle informazioni acquisite, risulta che Quaglieri, alla data del 27 marzo 2024, giorno della proclamazione», premette Di Muro, «risulta avere solo un contratto di prestazione d’opera professionale di natura privatistica sottoscritto in data 1.12.2020 con la casa di cura privata Di Lorenzo, struttura privata accreditata per prestazioni di ricovero e ambulatoriali. Nel medesimo contratto è chiaramente statuito che tra il Consigliere, quale professionista, e la clinica è escluso qualsiasi rapporto di subordinazione».
Stabilito ciò si entra nel merito. «In primo luogo», scrive Di Muro, «si ritiene non applicabile l’istituto giuridico dell’aspettativa in base al quale i dipendenti delle pubbliche amministrazioni eletti al Parlamento nazionale, al Parlamento europeo e nei Consigli regionali sono collocati in aspettativa senza assegni per la durata del mandato». E questo perché «sono da considerare nel novero delle pubbliche amministrazioni le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, mentre non vengono menzionate le strutture private convenzionate o accreditate».
Riguardo al diverso profilo dell’incompatibilità: «Non vi è alcuna fattispecie applicabile al caso in esame. Sul punto», prosegue Di Muro, «si rinvia al parere rilasciato dall’Anac il 21 maggio 2024 (dopo l’esposto sottoscritto dai Consiglieri di opposizione Pietrucci, Blasioli, Pepe, Mariani e Di Marco, ndr) che ha escluso profili di incompatibilità». E arriviamo al passaggio clou: «Si rileva come il rapporto contrattuale intercorrente tra il Consigliere e la casa di cura Di Lorenzo non appare riconducibile a nessuna delle fattispecie previste dalla legge regionale 30 dicembre 2004, numero 51 (Disposizioni in materia di ineleggibilità, incompatibilità e decadenza dalla carica di consigliere regionale)». A tal proposito, l’alto dirigente si sofferma «sul contenuto del contratto di prestazione d’opera», con cui la clinica Di Lorenzo ha conferito a Quaglieri «l’incarico di consulente dell’unità operativa di chirurgia generale con modalità di svolgimento che esclude ogni ruolo decisionale e di coordinamento o, più in generale, dirigenziale, laddove, tra l’altro, è espressamente previsto che il sanitario potrà chiedere la collaborazione del personale della committente ma senza esercizio, né attivo né passivo, di potere gerarchico o disciplinare». In conclusione Quaglieri resta assessore e chirurgo perché non è «titolare, amministratore e dirigente di imprese private vincolate con la Regione per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importano l'obbligo di adempimenti specifici, l'osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o l'autorizzazione è sottoposta, fattispecie, quest’ultima, che sembra più corrispondente a quella di una casa di cura accreditata». (l.c.)