Niente aiuti per pagare gli affitti Russo: famiglie a rischio sfratto 

Il primo cittadino contro governo e Regione: «Fondo azzerato mentre il costo della vita aumenta» Nel 2020 erano stati stanziati più di 120mila euro, 220mila nel 2021 e 160mila nel 2022, poi lo stop

FRANCAVILLA. Nessun sostegno per il pagamento degli affitti. E così, sono tante le famiglie francavillesi a rischio sfratto, almeno stando al monito fatto dal sindaco Luisa Russo, che ha messo a confronto le risorse arrivate al Comune negli ultimi anni.
«Per supportare le famiglie in difficoltà ed evitare che vengano sfrattate, nel 2020 erano arrivati più di 120 mila euro. L'anno dopo», va avanti il sindaco, «la cifra era salita a oltre 220mila euro, mentre era stata di circa 160mila euro per il 2022. Quest’anno invece, il sostegno sarà pari a zero euro», spiega il primo cittadino, senza lesinare critiche al livello nazionale e locale. «Queste sono le scelte del governo Meloni, nel silenzio della Regione Abruzzo, che hanno azzerato il fondo per il sostegno agli affitti già dallo scorso anno. Il tutto mentre il costo della vita aumenta, gli stipendi rimangono invariati e le famiglie in difficoltà sono sempre di più».
Se da un lato il sindaco parla di «decine e decine di famiglie» a rischio sfratto, dall’altro ricorda come «con l’ultimo bando sono state più di cento quelle salvate dalla strada».
Tra le altre cose, proprio per cercare di dare una mano alle persone maggiormente in difficoltà, all’inizio dell’anno si sono svolte le procedure per aggiornare le graduatorie degli aventi diritto a un alloggio popolare.
In base all'ultimo report, Francavilla ha registrato 57 domande ritenute ammissibili e adesso in attesa di essere soddisfatte, al cospetto di ulteriori 37, escluse per la mancanza di uno o più requisiti essenziali. In tal senso, l’assessore alle Politiche sociali Valeria Spacca, in tempi non sospetti aveva tracciato un quadro sullo stato delle case popolari presenti sul territorio cittadino. A Francavilla sono almeno una ventina gli alloggi Ater di fatto liberi ma non ancora utilizzabili, in quanto necessitano di attività di manutenzione, prima di poter essere messi a disposizione dei nuovi richiedenti. Una manutenzione per la quale si stanno cercando i fondi necessari.
Di pari passo, poi, ci sono quegli alloggi finiti con il passare del tempo nelle mani di persone non aventi diritto, talvolta “ereditati” da un genitore o da un nonno e non ancora liberati, sui quali è necessario intervenire per rimuoverli dalla disponibilità di chi non ha alcun titolo per abitarli e riassegnarli alle tante persone che da anni attendono di potervi entrare.
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