PESCARA
No alla sede Regione nell'area di risulta, parte il referendum
Costantini: “Sindaco ci ripensi, basta bullismo ai danni della città”
PESCARA. “Il sindaco Masci persevera nella sua opera di bullismo ai danni dei Pescaresi. Gioca a fare il decisionista ma non funziona se le sue decisioni sono l’opposto di quello che serve alla città. Dovrebbe fermarsi e chiedersi perché il 25 marzo in Piazza Sacro Cuore si riuniranno 40 associazioni e comitati per dire ‘non nella nostra città’. E invece persevera perché è evidentemente affetto dalla sindrome del taglio del nastro”.
Lo affermano Carlo Costantini e il comitato promotore del referendum sulla sede unica della Regione Abruzzo nell’area di risulta di Pescara. Il punto della situazione è stato fatto stamani, nella sala commissioni del Comune di Pescara.
“Scade tra meno di un anno – ricorda Costantini - ma vuole tagliare a tutti i costi il maggior numero di nastri possibili. ‘Per la prima volta a Pescara…’: è questo l’incipit che accompagna enfaticamente ogni sua dichiarazione. Evidentemente non comprende che la prima volta non è sempre la migliore. La prima volta può essere anche un disastro, se nasce da un impulso irrazionale”.
“Il cemento della sede della Regione, le auto, il traffico, l’inquinamento e il degrado nei fine settimana che quella sede porterà con sé – afferma – rappresentano la scelta più sciagurata degli ultimi decenni. È il prodotto della sua sindrome da taglio del nastro. Ha dimenticato di essere stato votato senza avere mai detto prima ai pescaresi che avrebbe piazzato la sede della Regione nell’area di risulta”.
“Ma, evidentemente – prosegue – il desiderio spasmodico di poter dire di essere stato il primo a decidere i destini dell’area di risulta lo ha allontanato dalla realtà. Dovrebbe ringraziarci e raccogliere con noi le firme per ascoltare il giudizio dei pescaresi, prima di rendere irreversibili le sue scelte”.