I rappresentanti di associazioni e sindacati che aderiscono al Coordinamento NoG7

PESCARA

NoG7: "Basta complicità a guerra e armi". E domenica catena umana sul Ponte del mare

Le motivazioni e la manifestazione di protesta del Coordinamento contro l'evento in programma all'Aurum dal 22 al 24 ottobre

PESCARA. «Il G7 è complice del genocidio che si sta compiendo a Gaza, vogliamo manifestare e protestare per dire basta con questa complicità e dire che bisogna isolare Israele e mettere le sanzioni a Israele così come sono state messe a Putin». Così il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, nella conferenza stampa con cui il Coordinamento NoG7 Pescara si è presentato e ha illustrato le iniziative di mobilitazione contro l'evento organizzato all'Aurum  dal 22 al 24 ottobre. Domenica 6 ottobre è in programma la manifestazione di protesta  dalle ore 11,15 sul Ponte del Mare con la catena umana per dire "Giù le mani dal Libano e dalla Palestina".

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Il Coordinamento lancia un appello ad associazioni e organizzazioni sindacali, sociali, economiche, culturali, religiose del territorio per rinnovare l'impegno «contro le logiche sistemiche e di guerra della conferenza intergovernativa». «Il G7 è il Club dei Paesi e delle Nazioni che stanno promuovendo la Guerra e la corsa agli armamenti - ha proseguito Acerbo - Noi vogliamo chiedere la pace e il disarmo».

Al momento aderiscono il 'Coordinamento Disarmare la pace, disertare la guerra!', Cgil Abruzzo Molise, Cgil Pescara, Anpi Pescara, Rifondazione Comunista, 'Per il Clima, Fuori dal fossile!', Foro H2O, Cobas Abruzzo, Radici in comune.

In rappresentanza dell'Anpi Alessandra Genco ha aggiunto: «L'Anpi aderisce a questo documento redatto assieme alla Cgil e ad alcune associazioni per dire che bisogna tenere presente prima di tutto la Costituzione. Il G7 che si svolgerà qui a Pescara, con un costo che sarà alto, sarà solo una vetrina e il tema trattato dai rappresentanti delle Nazioni partecipanti non porterà quello che dovrebbe essere. Per esempio c'è stato un aumento delle spese per i Paesi del G7. Noi siamo contrari alla Guerra come dice l'articolo 11 della Costituzione. Questo è solo un esempio, considerando la nostra contrarietà anche ad altri temi trattati, ribadiamo che è l'Onu che dovrebbe portare avanti determinate tematiche e non il G7».