Novartis, patto in Abruzzo per curare malati di cancro 

Piano oncologico, il presidente Confalone spiega il supporto fornito alla Regione «Così all’aumento di diagnosi si accompagna una crescita della sopravvivenza»

PESCARA. Privato e pubblico. Impresa farmaceutica e Regione a braccetto. Anche questo tema è entrato nell’Abruzzo Economy Summit grazie a Novartis, colosso dell’innovazione e della ricerca medica. Come spiega il presidente Valentino Confalone nell’intervista al Centro.
Presidente Confalone, è in corso una rivoluzione del sistema salute: che ruolo può avere l’industria farmaceutica in questa fase di innovazioni e cambiamenti epocali?
Il settore farmaceutico è il primo settore per export in Italia. Questo dato sottolinea l’importanza che questa industria ha come driver per la crescita e lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. L’Italia, in particolare, rappresenta una punta di diamante a livello europeo per l’eccellenza dei suoi ricercatori e delle sue risorse umane, ne è una chiara dimostrazione l’aumento delle domande di brevetto registrate nell’area delle Scienze della Vita nel nostro Paese: +32% negli ultimi 5 anni, più della media Ue (15%) e degli altri settori a livello nazionale (16%). Nel 2023 sono stati 1,9 i miliardi investiti in ricerca e sviluppo dal settore farmaceutico nel nostro Paese. L’industria ha quindi un importante ruolo di traino dell’innovazione e agisce da partner di tutti gli attori del Sistema Salute per favorirne l’evoluzione verso la sanità del futuro.
In che modo ha inciso la pandemia da Covid sul cambio di marcia della ricerca nel campo farmaceutico?
La pandemia è stata un vero e proprio spartiacque, in modo per certi versi contraddittorio. Da un lato ha riportato la salute al centro del dibattito pubblico in un’ottica One-Health, dimostrando la sua centralità in ambito economico e sociale, dall’altro ha portato all’emergere di scetticismo nei confronti della capacità delle istituzioni e dei sistemi sanitari di affrontare sfide complesse, come quella dell’emergenza pandemica. La ricerca medico-scientifica si è mossa a ritmi senza precedenti e sono emersi nuovi modelli di collaborazione tra la comunità scientifica, le istituzioni e l’industria. Sulla base dell’esperienza pandemica, sono stati fatti molti passi avanti in ambito di ricerca come, per esempio, la semplificazione delle modalità di approvazione degli studi clinici, con la creazione dei comitati etici unici, e altri si stanno continuando a fare sulla standardizzazione dei contratti con i centri investigatori.
Novartis e i pazienti abruzzesi sono più vicini di quanto si possa immaginare. Possiamo parlare di un laboratorio Abruzzo?
La recente collaborazione siglata da Novartis con la Regione Abruzzo punta a supportare l’attuazione del piano oncologico della Regione 2023-2027. Come azienda abbiamo messo a disposizione le nostre competenze tecnico-scientifiche a supporto degli interlocutori regionali, impegnati nella messa a punto delle linee strategiche e di un programma operativo orientato a favorire un accesso all’innovazione più equo e tempestivo per tutti i cittadini abruzzesi. La messa in comune di competenze si concentra anche sulla digitalizzazione dei sistemi, per migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici su tutto il territorio regionale.
Quasi 8mila nuove diagnosi l’anno in Abruzzo fanno del cancro una sfida sanitaria: ci spieghi in cosa consistono i “percorsi terapeutici personalizzati”, un’eccellenza della sua azienda.
I dati ci mostrano un aumento preoccupante di 18.400 diagnosi di tumore negli ultimi tre anni in tutto il Paese, nel 2023 le diagnosi sono state 395mila. Queste cifre si accompagnano a un progressivo aumento della sopravvivenza, reso possibile dai progressi della ricerca. L’evoluzione diagnostico-terapeutica oggi consente di profilare le caratteristiche molecolari di molti tipi di tumore e di intervenire in modo mirato e personalizzato, tenendo conto di tutte le caratteristiche cliniche del paziente e abbracciando il suo percorso di vita nel suo complesso. Un approccio possibile solo a partire da modelli diagnostici innovativi e dall’accesso a programmi di cura personalizzati.
Novartis è ritenuta leader nelle terapie avanzate: come si conciliano queste ultime con i budget sanitari delle Regioni?
Innovazione e sostenibilità non sono due obiettivi incompatibili, bensì concorrono in modo sinergico a migliorare la salute delle persone. L’attuale sistema “a silos” di finanziamento della spesa sanitaria e farmaceutica rappresenta un limite all’attivazione della sinergia tra innovazione e sostenibilità, perché non tiene conto del fatto che l’investimento maggiore in un’area, potrebbe ridurre anche significativamente la spesa in un’altra area. Per esempio, l’utilizzo di un farmaco innovativo a maggiore efficacia può determinare un minor numero di ospedalizzazioni e ridurre gli effetti collaterali della terapia, con minori costi legati alla loro gestione. È quindi necessario guardare agli interventi sanitari nel loro complesso e valutare come questi impattino sulla salute e sulla spesa sanitaria totale, in un’ottica di lungo periodo.
Un’ultima domanda: la Zes unica del Mezzogiorno porta vantaggi all’industria farmaceutica?
Il Sud Italia ha un grande potenziale di innovazione, sia in termini di collocazione geografica strategica, sia per il suo tessuto di piccole e grandi realtà aziendali che si affiancano a start-up e poli universitari. Ciò crea un contesto favorevole ad alimentare modelli innovativi di ricerca, come quello dell’Open-Innovation, che fanno del Mezzogiorno un importante polo innovativo per l’industria farmaceutica. Ne è un esempio il nostro hub di innovazione a Torre Annunziata, intorno a cui gravitano anche start-up di tutto il Sud Italia e che nel 2023 ha generato 5,7 miliardi di euro di export farmaceutico verso 118 Paesi, tra cui la Cina. Il recente provvedimento approvato dalla Struttura di Missione della Zes unica segna una positiva accelerazione nel piano di ampliamento dello stabilimento, su cui Novartis ha previsto investimenti nel triennio 2023-2025 di 80 milioni di euro, di cui 30 il prossimo anno. (l.c.)