Nozze di sangue Susanna Costaglione stasera a Pescara
PESCARA. «Apro dando voce alla Sconosciuta, un personaggio immaginario che forse è Eleonora Duse, quella stessa Duse privata della "sua" Mila di Codra. Infatti l'attrice non potè interpretare la...
PESCARA. «Apro dando voce alla Sconosciuta, un personaggio immaginario che forse è Eleonora Duse, quella stessa Duse privata della "sua" Mila di Codra. Infatti l'attrice non potè interpretare la "Figlia di Jorio" perché malata e D'Annunzio avrebbe poi affidato il ruolo a Irma Gramatica. Così Eleonora rivive il dramma dannunziano come proiezione mentale, con il desiderio di confrontarsi col suo doppio mancato. Una battaglia dell'anima, una battaglia nell'anima». Susanna Costaglione spiega l'idea del lavoro drammaturgico sulla tragedia di Gabriele D'Annunzio da cui ha tratto il Solo per attrice "Nozze di sangue" che questa sera, lunedì 27 agosto, presenta alla Lampara (ore 21.15, ingresso libero), sul lungomare nord di Pescara, terzo e conclusivo appuntamento della mini rassegna "Personaggi in rivolta" da lei ideata. La performance si vale del progetto musicale di Germano Scurti, immagini video di Cristina Vuolo, collaborazione tecnica dello Staff La Lampara e Phtv.
Una costante dei lavori dell'attrice toscana che vive in Abruzzo, è la tensione verso la ricerca di un corpo-voce. Come testimoniano i molti personaggi da lei interpretati nel corso della sua intensa e riconosciuta carriera teatrale. Da Solveig nel “Peer Gynt" di Ibsen con l’Orchestra e Coro del Maggio Fiorentino, regia di Giorgio Albertazzi; al doppio ruolo di Adelchi e Ermengarda dall'Adelchi” del Manzoni che le è valso il premio internazionale De Monticelli per nuovi artisti emergenti; al premio Franco Enriquez 2005 per lo spettacolo “Pour en finir” da Artaud, regia di Claudio Di Scanno, dove l’attrice raggiunge uno dei migliori risultati della sua ricerca; al premio Enriquez 2006 per la migliore interpretazione nello spettacolo “Musineri” sulla tragedia dei minatori di Marcinelle, con la regia di Di Scanno.
Sempre con “Musineri” la compagnia Drammateatro ha ricevuto il premio migliore spettacolo al Festival Internazionale del monodramma di Umago, e la Costaglione viene votata dal pubblico come la migliore interprete del festival croato. In "Nozze di sangue" dalla "Figlia di Jorio" attraverso il personaggio della Sconosciuta/Eleonora lei riesce a dar voce a vari personaggi della tragedia dannunziana: Candia, Aligi e le sue sorelle, Mila e i mietitori che la rincorrono nella notte di San Giovanni, e il coro delle donne.
Lei usa molto la voce come gesto teatrale che si fa azione e visione: un lavoro decisamente atipico nel panorama attoriale italiano.
«Interagisco molto con la musica. Nelle mie interpretazioni il progetto musicale non è secondario ma segue un preciso percorso drammaturgico. Sono in costante ascolto e osservazione di quanto mi circonda, suoni e voci che sento al mercato, per strada, i bambini, i loro giochi. Nell'"Orestiade" rappresentavo la morte di Clitennestra come fosse una danza, con un avvitamento all'indietro su me stessa, che avevo visto fare a una rondine ferita per la strada. Tutto questo richiede moltissimo studio e percezioni sempre attive. Quando l'ispirazione arriva voglio che mi trovi al lavoro, direbbe Picasso».
La sua prossima sfida?
«Un concerto per attrice».
Jolanda Ferrara
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