Nuovo appalto per i rifiuti Tarsu a rischio raddoppio
La sentenza del Tar assegna la raccolta all’Ecologica controllata dalla Deco ma il servizio costerà di più al Comune, il sindaco Di Mattia: un’ eredità pesante
MONTESILVANO. Raccolta porta a porta sull'intero territorio comunale con inevitabile aumento della tassa sui rifiuti per la cittadinanza di Montesilvano. Questo lo scenario aperto dalla sentenza del Tar di Pescara che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso presentato dal Consorzio nazionale servizi (Csn), dalla Società cooperativa e dalla ditta Mantini Srl, dando ragione alla società Ecologica Sangro, controllata dalla Deco spa dei fratelli Rodolfo ed Ettore Ferdinando Di Zio che si era inizialmente aggiudicata la gara per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti. L'appalto, della durata di cinque anni, prevede un costo complessivo di 32 milioni e 500mila euro, ovvero 6milioni e mezzo contro i 3milioni 275mila euro annui spesi attualmente dal Comune. Inevitabile un aumento della Tarsu per i cittadini di Montesilvano che dovranno abituarsi a conferire i rifiuti negli appositi bidoncini e non più nei cassonetti che spariranno dalle strade. Stando al progetto esecutivo, che prevede anche il passaggio da 48 unità lavorative a 102, l'obiettivo della Ecologica Sangro è quello di superare l'80% di raccolta porta a porta entro 3 mesi dall'inizio del servizio, che verrà avviato fin da subito sull'intero territorio comunale, senza una fase iniziale di sperimentazione.
«L’eredità che ci ritroviamo sui rifiuti è come un masso di 100 tonnellate sulla strada del cambiamento», commenta con preoccupazione il sindaco Attilio Di Mattia. «Il mio giudizio negativo non è pregiudizievole, ma arriva da un primo studio del progetto». A far riflettere la nuova giunta comunale soprattutto l'articolo 15 del progetto che prevede che «saranno a favore della ditta appaltatrice tutti i benefici derivanti dalla vendita del materiale recuperato al netto di una quota fissa per il Comune».
«Una logica che cozza con i principi comunitari», aggiunge Di Mattia, «e anche con il regolamento comunale (artt. 74 e 75, ndr) che invece prescrivono la proprietà dei rifiuti a chi li produce». Un'eredità decisamente poco gradita quella ricevuta dal nuovo sindaco, da sempre contro il porta a porta e a favore del Tmb a freddo. «Mi chiedo dove abbiano vissuto in questi anni», conclude Di Mattia, riferendosi ai componenti della giunta precedente, «per non accorgersi che Montesilvano è una città di mare in cui non si possono togliere tutti i cassonetti da un giorno all’altro, anche per la presenza dei turisti, o che non è possibile realizzare un porta a porta senza pianificare sufficienti stazioni ecologiche. Adesso dovrò di nuovo impiegare tempo per tentare di riaddrizzare la macchina e farla ripartire con la marcia giusta».
Antonella Luccitti
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