polemica di Moroni (Pdl)

«Ok al Francavillage ma è un’idea vecchia di 17 anni»

FRANCAVILLA. «Francavillage: un’operazione copiata e vetusta». A bollare così l’idea del sindaco Antonio Luciani, che intende trasformare la città in un mega villaggio turistico diffuso, con tanto...

FRANCAVILLA. «Francavillage: un’operazione copiata e vetusta». A bollare così l’idea del sindaco Antonio Luciani, che intende trasformare la città in un mega villaggio turistico diffuso, con tanto di braccialetto identificativo al polso per vacanzieri e residenti che consenta di accedere a sconti e servizi, è il consigliere d’opposizione di centrodestra Franco Moroni. Quella che l’amministrazione ha appena presentato come la grande novità della stagione balneare 2013, secondo Moroni, avrebbe solo «il fine di distogliere l’attenzione dalle vere problematiche e carenze. Chiariamo, ben venga Francavillage», puntualizza Moroni, «penso sia anche utile per ridare uno slancio a questa nostra cittadina. Ma far passare mediaticamente come una propria idea, un’operazione copiata dal passato, ideata dal mitico Vincenzo Olivieri con l’amministrazione di Francavilla del 1996, è troppo», aggiunge, ricordando il progetto del FancyVillage, elaborato ben 17 anni fa dal noto showman abruzzese e realizzato per due estati consecutive dall’amministrazione di centrosinistra del sindaco Alessandro Bruno, quando assessore al turismo era Valerio Cavallucci. «Un buon progetto mirato al villaggio urbano diffuso», sottolinea Moroni. «Era più onesto dire la verità, cioè aver rispolverato un’idea del passato». Invece, aggiunge l’esponente dell’opposizione consiliare centrodestra «questa operazione mette in evidenza la disarmante incapacità di questa amministrazione di attuare idee turistiche programmatiche in un ottica di marketing moderno e innovativo, che ponga Francavilla al centro dell’attenzione».

Moroni conclude la sua polemica contro il sindaco con un elenco in negativo di «uniche cose reali» prodotte dal Comune: dall’abbattimento dei tigli di viale Nettuno agli aumenti di volumetrie e ai cambi di destinazione d’uso degli alberghi; dalle pessime condizioni di strade, sottoservizi e pubblica illuminazione, all’applicazione degli indici massimi per l’Imu.

Giuseppina Gherardi

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