PESCARA
Omicidio Albi: oro e soldi come esca per le vittime dell'agguato
Sul banco dei testimoni il capo della squadra mobile che ha illustrato i risultati delle analisi degli esperti sui cellulari delle persone coinvolte
PESCARA. Nuova udienza in Corte d'Assise a Chieti, l'ultima prima della pausa estiva, per il processo per l'agguato sulla Strada Parco a Pescara del primo agosto del 2022 in cui venne ucciso l'architetto Walter Albi e rimase gravemente ferito l'ex calciatore Luca Cavallito.
Sul banco dei testimoni il capo della Mobile di Pescara Gianluca Di Frischia, che ha illustrato i risultati delle analisi degli esperti sui cellulari delle persone coinvolte. L'aspetto più importante venuto a galla riguarda i contorni che hanno portato all'agguato: Ci sarebbe stato un incontro a sorpresa al Porto Turistico, il 30 luglio, tra Ursino, un'altra persona e Cavallito, gli avrebbero riferito che si sarebbero nuovamente visti il giorno dopo per la consegna di orologi, oro e denaro per lui e Walter Albi.
La classica esca, secondo l'accusa, per far cadere nella trappola le due vittime che il primo agosto, al Bar del Parco, al posto di Ursino, si sono ritrovati faccia a faccia con Cosimo Nobile, presunto esecutore dell'agguato. Intanto nella prossima udienza, quella in programma il 26 settembre, si terminerà con la deposizione degli uomini della Polizia Giudiziaria, ma soprattutto, si andrà ad ascoltare il teste chiave, Luca Cavallito.
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