Omicidio Rigante, la Scientifica nella casa del delitto
PESCARA. Sono cominciati questa mattina, e proseguiranno almeno fino a domani, gli accertamenti tecnici nell'abitazione di via Polacchi, a Pescara, dove la sera del primo maggio scorso è stato ucciso il 24enne Domenico Rigante, ultrà biancazzurro. Sul posto stanno operando, su delega del pubblico ministero della procura di Pescara Salvatore Campochiaro, gli uomini del gabinetto interregionale di polizia scientifica di Ancona, insieme ai colleghi della scientifica di Pescara.
L'attenzione degli inquirenti si sta soffermando su impronte digitali, tracce ematiche e alcuni oggetti lasciati dagli aggressori, fra cui un casco e un paio di occhiali. Gli agenti della scientifica stanno anche compiendo accertamenti tecnici sulla Fiat Cinquecento usata dal commando che la sera del primo maggio fece irruzione nella casa di via Polacchi dove Rigante si trovava insieme ad altre persone.
Per l'omicidio sono ora in carcere cinque persone della famiglia Ciarelli. Nelle prossime ore dovrebbero anche arrivare, da Ancona, i risultati dell'analisi dell'ogiva calibro 38 che ferì, il 25 aprile, una donna nigeriana, episodio per il quale la squadra mobile pescarese ha arrestato Pasquale Di Giovanni, secondo gli inquirenti probabilmente coinvolto, anche se indirettamente, nell'omicidio Rigante. Anche in quel caso, infatti, fu utilizzata una pistola calibro 38.
L'attenzione degli inquirenti si sta soffermando su impronte digitali, tracce ematiche e alcuni oggetti lasciati dagli aggressori, fra cui un casco e un paio di occhiali. Gli agenti della scientifica stanno anche compiendo accertamenti tecnici sulla Fiat Cinquecento usata dal commando che la sera del primo maggio fece irruzione nella casa di via Polacchi dove Rigante si trovava insieme ad altre persone.
Per l'omicidio sono ora in carcere cinque persone della famiglia Ciarelli. Nelle prossime ore dovrebbero anche arrivare, da Ancona, i risultati dell'analisi dell'ogiva calibro 38 che ferì, il 25 aprile, una donna nigeriana, episodio per il quale la squadra mobile pescarese ha arrestato Pasquale Di Giovanni, secondo gli inquirenti probabilmente coinvolto, anche se indirettamente, nell'omicidio Rigante. Anche in quel caso, infatti, fu utilizzata una pistola calibro 38.