Omicidio Rigante, Taormina assente all’udienza: “Non mi sento sicuro”
Tribunale blindato, ma il legale di Massimo Ciarelli, accusato di aver ucciso il “gemellone”, non si presenta. Le motivazioni in una lettera
PESCARA. “Il rischio non è il mio mestiere, non mi sento di venire”. È un estratto della lettera che l'avvocato Carlo Taormina, legale di Massimo Ciarelli, il rom accusato di aver ucciso Domenico Rigante, ha inviato al giudice per l'udienza preliminare spiegando i motivi della sua assenza all'udienza di oggi. "Non mi sento sicuro", ha scritto ancora Taormina nella lettera dove ha anche ricostruito gli scontri della prima udienza.
Intanto, la seconda udienza per l'omicidio di Domenico Rigante in cui sono imputati cinque Ciarelli è durata solo dieci minuti ed è stata rinviata al 6 giugno. Gli avvocati di Ciarelli hanno infatti chiesto di trasferire il processo in un'altra sede e l'udienza è stata rinviata in attesa della decisione della Cassazione. A presidiare il tribunale c'erano almeno una cinquantina di poliziotti e l'udienza è filata liscia.
Non ci sono stati incidenti né scontri anche perché in tribunale sono arrivati solo i genitori di Rigante e cinque, sei componenti della famiglia Ciarelli.
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