iL CONSIGLIERE DI PILLO e la mozione appena approvata 

«Osservatorio della legalità, così controlliamo gli affari»

PESCARA. «La lotta alla mafia non è solo compito dei magistrati». Frase celebre di Paolo Borsellino, il magistrato vittima della mafia rimasto ucciso nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992, e...

PESCARA. «La lotta alla mafia non è solo compito dei magistrati». Frase celebre di Paolo Borsellino, il magistrato vittima della mafia rimasto ucciso nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992, e motto che traina l’iniziativa che da pochissimi giorni ha piantato le sue radici in città: l’Osservatorio comunale della legalità. «Pescara non è immune alle infiltrazioni mafiose, nonché da atti criminosi come confermano i recenti fatti di cronaca», è una delle motivazioni per cui il consigliere comunale civico (Pettinari Sindaco) Massimiliano Di Pillo ha proposto al consiglio comunale l’istituzione dell’Osservatorio della legalità: misura già impiantata a livello regionale, ma che ora troverà una sua dimensione comunale. L’Osservatorio studierà specifiche attività e iniziative di contrasto alla criminalità in una città che, proprio ieri mattina, ha visto una nuova inchiesta sulla criminalità organizzata, con legami con la ’ndrangheta calabrese e il coinvolgimento di un personaggio di spicco della malavita organizzata campana.

Nell’aula del consiglio di Pescara, in 29 hanno votato la mozione presentata da Di Pillo, consigliere e rappresentante di Agende Rosse “Paolo Borsellino-Giovanni Falcone” in Abruzzo, movimento nato su impulso di Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato. «Ho la fortuna di essere da 15 anni amico di Salvatore Borsellino, è un bellissimo rapporto», racconta Di Pillo, «tutti gli anni ci ritroviamo a Palermo per la ricorrenza della strage in via D’Amelio». Giovedì scorso è stato proprio Salvatore Borsellino, nella Sala Nassiriya del Senato a Roma, a riaccendere il dibattito su quanto sta avvenendo in commissione Antimafia dove il centrodestra, con al vertice la presidente Chiara Colosimo, ha proposto un nuovo regolamento sul conflitto di interessi per estromettere dai lavori figure come Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho, parlamentari del Movimento 5 Stelle. «Non è escluso che anche a livello locale possa esserci un ordine del giorno che porterò in consiglio comunale per aderire a questo manifesto», annuncia Di Pillo.
Tornando nel capoluogo adriatico, è «una bella pagina della politica abruzzese», commenta Di Pillo, quella che ha dato l’avvio all’iter per istituire l’Osservatorio della legalità a livello comunale. Steso lo statuto dell’Osservatorio, «si istituirà un tavolo con forze dell’ordine, istituzioni e cittadini», spiega il consigliere Di Pillo, «con l’ausilio soprattutto delle associazioni sul territorio, come quelle dell’antiracket e dell’antiusura, che hanno nel tessuto sociale una maggior penetrazione, così da essere di ausilio alle forze dell’ordine. Non possiamo assolutamente delegare sempre tutto soltanto alla magistratura, questa frase che diceva Paolo Borsellino, è lo spirito dell’Osservatorio. Serve quindi una grande collaborazione tra più attori». «Affrontare i temi di sicurezza e delle infiltrazioni criminali nel territorio», si legge nella mozione, «dovrà essere sin dall’inizio la missione principale dell’Osservatorio». Quindi, attraverso un tavolo a cui siederanno più attori «si potrà avere uno sguardo più approfondito delle problematiche del territorio, potranno avanzare proposte per iniziative specifiche di contrasto alla criminalità organizzata e di promozione della cultura della legalità, affrontando le problematiche sollevate dai cittadini, dalle associazioni di categoria e da chiunque voglia dare il proprio contributo sul tema». Ed è così che Pescara proverà a “pulirsi” dal titolo di “capital of cocaine”, come recita lo striscione che appena qualche giorno fa Di Pillo ha portato durante il corteo dei No G7.
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