Ottocento strade senza pulizia
L'allarme di Attiva: «Subito 5 milioni o l'igiene non sarà garantita»
PESCARA. «Senza 5 milioni e 300 mila euro, lo spazzamento di 800 strade potrebbe non essere garantito già dalla fine di febbraio». Sono questi somma e tempi che il presidente di Attiva Lancasteri chiede al Comune per scongiurare la paralisi della pulizia in città.
E' il campanello d'allarme che arriva dalla società comunale dei rifiuti e dal suo presidente Guglielmo Lancasteri che spiega che per continuare ad assicurare i servizi come lo spazzamento delle strade, la pulizia dei tombini, la derattizzazione e quelle attività speciali che seguono a concerti e spettacoli, soprattutto nel periodo estivo, il Comune di Pescara deve subito stanziare la cifra di 5,3 milioni di euro. Di questi, spiega il presidente Lancasteri, «2,2 milioni di euro sono l'incremento minimo che occorre alla società di Attiva non per raggiungere gli obiettivi migliorativi ma per garantire alla città gli stessi servizi, in qualità e quantità, erogati a Pescara lo scorso anno».
Sia Lancasteri che il direttore Massimo Del Bianco hanno fatto presente all'amministrazione la gravità e l'urgenza della situazione inviando una lettera al sindaco Luigi Albore Mascia, agli assessori e ai capigruppo. «Lo scorso anno il canone stanziato dall'amministrazione in favore di Attiva», illustra Lancasteri, «è stato di 11 milioni e mezzo, ma per mantenere un livello di pulizia e igiene adeguati agli standard europei occorre arrivare alla somma di circa 17 milioni». Una differenza, quindi, di oltre cinque milioni di euro che, inoltre, «farebbe passare la tassa per l'igiene urbana da 90 a 122 euro all'anno per residente».
All'emergenza pulizia, si aggiunge anche l'organizzazione della società che versa in difficoltà. I dipendenti di Attiva sono 126 di cui 48 interinali e la società non ha i soldi necessari per rinnovarli.
In particolare, i servizi che potrebbero fermarsi sono lo spazzamento delle strade dei Colli, Porta nuova, quello delle riviere, la pulizia di tombini fondamentale per evitare gli allagamenti. Il problema, per il consigliere del Pd, Camillo D'Angelo, sta nel ritardo del bilancio di previsione perché, dice, «in questi giorni, un'amministrazione attenta avrebbe già chiuso la redazione del bilancio di previsione». Inoltre, prosegue il consigliere D'Angelo, «vorrei segnalare al sindaco che nel 2011 avrà un risparmio di oltre un milione e mezzo di euro sul costo del personale a seguito del pensionamento di oltre 60 unità lavorative. Se queste risorse venissero interamente trasferite ad Attiva, insieme a quelle relative alla lotta alla evasione, si potrebbe avere una città più pulita e decorosa».
E' il campanello d'allarme che arriva dalla società comunale dei rifiuti e dal suo presidente Guglielmo Lancasteri che spiega che per continuare ad assicurare i servizi come lo spazzamento delle strade, la pulizia dei tombini, la derattizzazione e quelle attività speciali che seguono a concerti e spettacoli, soprattutto nel periodo estivo, il Comune di Pescara deve subito stanziare la cifra di 5,3 milioni di euro. Di questi, spiega il presidente Lancasteri, «2,2 milioni di euro sono l'incremento minimo che occorre alla società di Attiva non per raggiungere gli obiettivi migliorativi ma per garantire alla città gli stessi servizi, in qualità e quantità, erogati a Pescara lo scorso anno».
Sia Lancasteri che il direttore Massimo Del Bianco hanno fatto presente all'amministrazione la gravità e l'urgenza della situazione inviando una lettera al sindaco Luigi Albore Mascia, agli assessori e ai capigruppo. «Lo scorso anno il canone stanziato dall'amministrazione in favore di Attiva», illustra Lancasteri, «è stato di 11 milioni e mezzo, ma per mantenere un livello di pulizia e igiene adeguati agli standard europei occorre arrivare alla somma di circa 17 milioni». Una differenza, quindi, di oltre cinque milioni di euro che, inoltre, «farebbe passare la tassa per l'igiene urbana da 90 a 122 euro all'anno per residente».
All'emergenza pulizia, si aggiunge anche l'organizzazione della società che versa in difficoltà. I dipendenti di Attiva sono 126 di cui 48 interinali e la società non ha i soldi necessari per rinnovarli.
In particolare, i servizi che potrebbero fermarsi sono lo spazzamento delle strade dei Colli, Porta nuova, quello delle riviere, la pulizia di tombini fondamentale per evitare gli allagamenti. Il problema, per il consigliere del Pd, Camillo D'Angelo, sta nel ritardo del bilancio di previsione perché, dice, «in questi giorni, un'amministrazione attenta avrebbe già chiuso la redazione del bilancio di previsione». Inoltre, prosegue il consigliere D'Angelo, «vorrei segnalare al sindaco che nel 2011 avrà un risparmio di oltre un milione e mezzo di euro sul costo del personale a seguito del pensionamento di oltre 60 unità lavorative. Se queste risorse venissero interamente trasferite ad Attiva, insieme a quelle relative alla lotta alla evasione, si potrebbe avere una città più pulita e decorosa».
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