ABRUZZO

Pale eoliche e pannelli solari: qui sì, là no. Ecco le linee guida

Via libera alle regole che a dicembre diventeranno legge. Messi ial riparo vigneti, uliveti, frutteti, boschi, tartufaie e aree di particolare interesse storico- archeologico

L'AQUILA. Pale eoliche e pannelli solari, la partita è chiusa: evitato l’effetto "giungla". Ora si può andare verso la definizione della legge regionale che, dopo l'approvazione in giunta, dovrebbe approdare in Consiglio nei primi giorni di dicembre. Decisivo, per il via libera, l'accordo raggiunto ieri, nella riunione del Gruppo di lavoro, che ha stabilito le linee guida per arrivare alla stesura definitiva della norma. Un "brogliaccio" che ricalca la normativa nazionale, in particolare il decreto Lollobrigida e che consentirà ai 305 Comuni della regione di autorizzare l'installazione di fonti energetiche alternative da 2,1 gigawatt complessivi entro il 2030. È una partita importante per l'Abruzzo, considerando la portata dell'intervento. La superficie necessaria per posizionare pannelli e aerogeneratori è, infatti, di 2mila ettari. Per rendere l'idea, come 3mila campi di calcio.

La mappa delle aree dove posizionare le fonti energetiche green partirà da alcuni punti fermi, come il divieto di mettere il fotovoltaico nelle zone agricole irrigue servite da Consorzi di Bonifica e di alto valore come vigneti, uliveti, frutteti, boschi e tartufaie o in aree di particolare interesse storico- archeologico. Sì, invece, al posizionamento nelle zone idonee previste dal Decreto Agricoltura, nei terreni che si trovano a 500 metri dagli stabilimenti produttivi e a 300 metri da ferrovie e autostrade.

La bozza del Piano ora verrà calata in un apposito disegno di legge che dovrà essere condiviso dalla Giunta regionale prima di essere portato all’attenzione del Consiglio regionale. L’accelerazione è stata imposta dalla tempistica prevista dal Decreto Aree Idonee per le rinnovabili del giugno scorso, relativo proprio alla “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”.

Il decreto Lollobrigida delega alle Regioni la mappatura delle fonti energetiche alternative e la relativa localizzazione. In Abruzzo l'interlocuzione si è aperta a metà settembre, quando l'Anci ha offerto piena collaborazione alla Regione per individuare le aree idonee a piazzare pannelli solari e pale eoliche. Secondo la bozza, che ricalca il decreto nazionale, «sono idonei i siti dove sono già installati impianti della stessa fonte e in cui vengono realizzati interventi di modifica per rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione, eventualmente abbinati a sistemi di accumulo, che non comportino una variazione dell'area occupata superiore al 20 per cento; le aree dei siti oggetto di bonifica; le cave e le miniere ripristinate cessate, non recuperate, abbandonate o in condizione di degrado ambientale o le porzioni di cave e miniere non suscettibili di ulteriore sfruttamento».
Gli impianti green potranno, inoltre, essere installati a 300 metri dalle reti ferroviarie e autostradali e all'interno dei sedimi aeroportuali, su autorizzazione dell'Ente nazionale per l'aviazione civile.

Il Decreto Lollobrigida stabilisce che «i nuovi progetti potranno essere sviluppati con modalità di impianto agri-voltaico elevato o in connessione con comunità energetiche». Ad esempio, in zone agricole che non distino più di 500 metri da stabilimenti e fabbriche industriali.
A supportare le Regioni nella mappatura, che sarà fatta successivamente alla promulgazione della legge regionale, c'è la "Piattaforma digitale aree idonee", realizzata dal Gestore dei servizi energetici, che include tutte le informazioni e gli strumenti necessari. (m.p.)