Panzino muore a 58 anni l’Adricesta è in lutto
Scomparso all’improvviso in Sardegna, lascia la moglie Carla e due figli Visci: con la sua macchinetta fotografica ha immortalato mille iniziative
PESCARA. «Quel giorno, Giampiero, si sarebbe caricato sulle sue spalle il frigorifero da portare per la nuova cucina del reparto di Pediatria». Nella cucina rimessa a nuovo dell’ospedale era rimasto un vecchio frigorifero e fu Giampiero Panzino a comprarne uno nuovo, a occuparsi del trasporto e a restare impresso nella memoria di Giovanni Visci, il primario di Pediatria in pensione, che piange la morte improvvisa di Panzino, manager di 58 anni e membro del direttivo dell’Adricesta, l’associazione i cui volontari di tutta Italia, ieri, uniti al testimonial Alessandro Preziosi, si sono stretti nel doloroso cordoglio alla famiglia Panzino: alla moglie Carla Di Santo Panzino, presidente dell’associazione donazione ricerca italiana cellule staminali trapianto e assistenza, ai figli Alex e Gianmarco volati all’improvviso in Sardegna dove si trovava in vacanza il papà che è stato colto da un malore. I funerali di Panzino, infatti, non sono stati ancora fissati perché si dovrà aspettare il rientro della salma.
Panzino, nato al Cairo 58 anni fa, lavorava a Milano come dirigente di una società di servizi petroliferi, il lavoro che l’ha portato a viaggiare molto, a conoscere l’inglese, il francese e anche l’arabo e a trasferire la sua umanità e le sue conoscenze nell’associazione di volontariato di cui la moglie Carla è presidente e di cui Panzino era parte del consiglio direttivo. «Una spalla per l’associazione, Giampiero disponibile, uomo capace di risolvere rapidamente i problemi»: lo ricorda così Visci che presta la sua consulenza scientifica all’associazione di volontariato che si adopera per i bambini. «Di Giampiero», prosegue Visci, «mi colpiva, anche tramite i racconti di Carla, la sua competenza estrema nel panorama internazionale perché aveva lavorato molto in Africa con varie società petrolifere. E’ stato sempre presente in tutte le iniziative dell’Adricesta, sempre con la sua macchinetta fotografica a riprendere, a immortalare un momento, a giocare con i bambini».
L’associazione che diffonde la conoscenza alla donazione delle cellule staminali e che promuove iniziative soprattutto per migliorare i servizi volti dal neonato al bambino fino agli adolescenti ha come fiore all’occhiello il progetto «Un buco nel muro» partito proprio dall’ospedale di Pescara e di cui è testimonial l’attore Preziosi. Il progetto si propone di varcare la soglia dell'isolamento per i piccoli pazienti ricoverati in camere sterili, inaccessibili a un contatto umano, se non con un genitore alla volta. Anche Preziosi, ieri, è rimasto affranto in seguito alla tragica notizia e, come lui, dirigenti e volontari dell’Adricesta, l’associazione che Panzino ha sempre accompagnato, partecipando a tutte le iniziative. «Che uomo affabile», prosegue ancora Visci, «è anche questa l’immagine che ho di Giampiero, della sua pacatezza, del suo enorme coinvolgimento nelle iniziative come quella volta con i bimbi affetti di leucemia in cui ha cercato in ogni modo di trovare forme di intervento che alleviassero il carico di sofferenza dei piccoli».
Partecipava alle iniziative dell’associazione con la sua macchina fotografica al collo con cui scattava immagini e strappava un sorriso ai piccoli pazienti, come lo ricorda anche Renato Ranieri, vicepresidente dell’Adisco.
All’ «amico Giampiero» scrive anche il sindaco Luigi Albore Mascia che ha ospitato nella sua giunta Carla Panzino, ex assessore al Volontariato, l’assessorato creato ad hoc per lei, per le sue competenze, per quel «carattere vulcanico», come si rivolge il sindaco a Carla Panzino, «a cui affido il mio cordoglio e la mia disponibilità per sostenere la sua famiglia che tanto ha fatto per l’impegno sociale. A una donna piena di energie che nel proprio amore per il volontariato saprà trovare la forza di andare avanti con Giampiero nel cuore».
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