Parco archeologico 150 mila euro per rifare la strada
La giunta comunale ha deliberato lo stanziamento i soldi serviranno anche per completare l’importante opera
PESCARA. La gara d’appalto nel più breve tempo possibile, a primavera l’inizio dei lavori e in estate l’inaugurazione. Salvo complicazioni. Con la delibera della giunta comunale che approva lo stanziamento di 150 mila euro per la sistemazione della strada d’accesso e il completamento dell’opera, il parco archeologico di Colle del Telegrafo riemerge dalle nebbie. Per diversi anni, l’importante sito archeologico sulla collina che domina il quartiere Castellamare è rimasto isolato perché non si trovava il modo di realizzare 400 metri di strada. Soprattutto, è mancata la volontà politica di agire. E pensare che tutto il resto – dal percorso guidato ai tabelloni informativi – era stato preparato per tempo.
Lo stanziamento prevede anche la quota necessaria per rimettere a posto l’area, che adesso è piena di erbacce e non può essere fruita dalla cittadinanza. Sul Colle del Telegrafo sono state trovate tracce tangibili degli insediamenti dell’epoca vestina, quindi precedente alla conquista romana, e dell’alto Medioevo.
«Di grandissimo interesse sono i resti di una vasta cisterna adibita alla raccolta delle acque piovane, che testimonia la presenza stabile di un buon numero di persone», sottolinea Licio Di Biase, politico e storico pescarese che ha spesso citato il Parco sui suoi libri e si è speso a lungo per la sua realizzazione. «Sul Colle c’era la torre d’avvistamento, il castellum ad mare, dal quale è venuto il nome Castellamare Adriatico, città fusa con Pescara nel 1927».
Il Parco archeologico è una delle priorità nell’elenco delle cosa da fare a Pescara. Elenco lungo. La chiesetta di Sant’Anna, visibile da viale Bovio, ha bisogno di un urgente restauro, così come la stele D’Annunzio all’interno del parco che circonda lo stadio. E, poi, c’è la portare avanti il progetto Pescara Realpiazza che, tra le altre cose, prevede la delimitazione dell’area della storica piazzaforte spagnola demolita dai pescaresi dopo l’Unità d’Italia, e la riscoperta di parte dei suoi sotterranei. Il massimo sarebbe la valorizzazione del mosaico romano che si trova lungo la golena sud, all’altezza del Bagno borbonico.
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