Parla Lorenzo: sono tornato e sto bene
Addio Wuhan, lo studente pescarese è a Roma. Il papà e la mamma non riescono a riabbracciarlo: deve stare in isolamento
PESCARA. È in buona salute, e vuole tornare presto in Cina, dove ha detto di essersi trovato bene. «È stata solo una piccola disavventura», dice a proposito del Coronavirus che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso. Sono le prime parole pronunciate da Lorenzo Di Berardino, lo studente pescarese di 22 anni, rimasto bloccato per giorni nel campus universitario di Wuhan, la città cinese della provincia di Hubei, focolaio dell’infezione, e che ieri finalmente è tornato sul suolo italiano. Stanco, ma non eccessivamente preoccupato.
Ad attenderlo, davanti alla Cecchignola, i genitori Giulio Di Berardino e Alessandra Genco, che non sono ancora riusciti a vederlo. I protocolli sono molto severi, e Lorenzo, rientrato con altri 55 italiani giunti all’aeroporto militare di Pratica di Mare, ne è consapevole, ma non drammatizza. Un sms alla mamma per dire «Atterrati», e poi via, in pullman, verso il Centro Sportivo Olimpico Esercito della Cecchignola, dove è stata allestita una struttura con ambienti a prova di virus, nei quali il ragazzo dovrà restare per 15 giorni, assieme agli altri italiani rientrati. Il tempo necessario affinché possa essere dichiarato il cessato allarme.
«Per 15 giorni non potremo parlare con lui, ma lo saluteremo guardandolo al finestrino», ha detto il papà mentre aspettava l’arrivo del pullman. Purtroppo, i finestrini del mezzo erano schermati e non hanno potuto scambiare con lui neanche un cenno di saluto. «Fa comunque un certo effetto vederli con quegli occhiali e quelle mascherine», ha detto la mamma tenuta a debita distanza quando il gruppo è sceso, e che dietro gli occhiali da sole non è riuscita a celare una punta di commozione. «Abbiamo chiesto notizie al colonnello», ha aggiunto la mamma, «per sapere qual è il protocollo previsto. Ipotizziamo che dovranno aspettare i risultati delle analisi, e una volta che ci sarà la certezza delle condizioni di salute, probabilmente ci daranno una minima possibilità di vederlo».
Mamma Alessandra dice anche che «i ragazzi che erano nello stesso studentato stanno bene. L’ultima telefonata con Lorenzo c’è stata ieri sera (domenica, per chi legge), poco prima di imbarcarsi. Questa mattina (ieri) è arrivato il messaggino “Arrivato”. Abbiamo provato a chiamare ma nessuno rispondeva, probabilmente per via dei protocolli di sicurezza». La voglia di rivederlo è tale che i genitori si accontenterebbero anche di uno sguardo fugace. «Stiamo aspettando di sapere se possiamo rivederlo, anche se per poco e con tutte le misure precauzionali». Forse nei prossimi giorni, magari attraverso le vetrate, ma per il momento non è possibile. Siamo sollevati per il fatto che sia tornato in Italia, e ringraziamo le autorità che hanno messo in campo questa macchina organizzativa che ha riportato qui i nostri cari».
Lorenzo si trovava a a Wuhan dal primo settembre, per frequentare l’università. il periodo di Natale lo ha trascorso a preparare esami.
«Non c’era un obbligo a rimanere in camera, ma hanno ritenuto prudente farlo», spiegano ancora Giulio e Alessandra. «L’Università ha messo a disposizione una mensa per gli studenti fuori sede rimasti nel campus». E Lorenzo ha assicurato che tornerà nel Paese Asiatico, secondo quanto raccontano i suoi genitori: «Prima di partire ha postato su un social una foto dicendo che vuole ritornare in Cina».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ad attenderlo, davanti alla Cecchignola, i genitori Giulio Di Berardino e Alessandra Genco, che non sono ancora riusciti a vederlo. I protocolli sono molto severi, e Lorenzo, rientrato con altri 55 italiani giunti all’aeroporto militare di Pratica di Mare, ne è consapevole, ma non drammatizza. Un sms alla mamma per dire «Atterrati», e poi via, in pullman, verso il Centro Sportivo Olimpico Esercito della Cecchignola, dove è stata allestita una struttura con ambienti a prova di virus, nei quali il ragazzo dovrà restare per 15 giorni, assieme agli altri italiani rientrati. Il tempo necessario affinché possa essere dichiarato il cessato allarme.
«Per 15 giorni non potremo parlare con lui, ma lo saluteremo guardandolo al finestrino», ha detto il papà mentre aspettava l’arrivo del pullman. Purtroppo, i finestrini del mezzo erano schermati e non hanno potuto scambiare con lui neanche un cenno di saluto. «Fa comunque un certo effetto vederli con quegli occhiali e quelle mascherine», ha detto la mamma tenuta a debita distanza quando il gruppo è sceso, e che dietro gli occhiali da sole non è riuscita a celare una punta di commozione. «Abbiamo chiesto notizie al colonnello», ha aggiunto la mamma, «per sapere qual è il protocollo previsto. Ipotizziamo che dovranno aspettare i risultati delle analisi, e una volta che ci sarà la certezza delle condizioni di salute, probabilmente ci daranno una minima possibilità di vederlo».
Mamma Alessandra dice anche che «i ragazzi che erano nello stesso studentato stanno bene. L’ultima telefonata con Lorenzo c’è stata ieri sera (domenica, per chi legge), poco prima di imbarcarsi. Questa mattina (ieri) è arrivato il messaggino “Arrivato”. Abbiamo provato a chiamare ma nessuno rispondeva, probabilmente per via dei protocolli di sicurezza». La voglia di rivederlo è tale che i genitori si accontenterebbero anche di uno sguardo fugace. «Stiamo aspettando di sapere se possiamo rivederlo, anche se per poco e con tutte le misure precauzionali». Forse nei prossimi giorni, magari attraverso le vetrate, ma per il momento non è possibile. Siamo sollevati per il fatto che sia tornato in Italia, e ringraziamo le autorità che hanno messo in campo questa macchina organizzativa che ha riportato qui i nostri cari».
Lorenzo si trovava a a Wuhan dal primo settembre, per frequentare l’università. il periodo di Natale lo ha trascorso a preparare esami.
«Non c’era un obbligo a rimanere in camera, ma hanno ritenuto prudente farlo», spiegano ancora Giulio e Alessandra. «L’Università ha messo a disposizione una mensa per gli studenti fuori sede rimasti nel campus». E Lorenzo ha assicurato che tornerà nel Paese Asiatico, secondo quanto raccontano i suoi genitori: «Prima di partire ha postato su un social una foto dicendo che vuole ritornare in Cina».
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