Parte l’appalto da dieci milioni: nel parco ci saranno i negozi 

L’amministrazione Masci dà il via alla gara per trovare l’impresa che firmerà il progetto e farà i lavori Con il primo lotto previsti sei ettari di verde, un silos per i parcheggi, locali commerciali e piste ciclabili

PESCARA. L’amministrazione Masci va avanti con il progetto dell’area di risulta: in partenza la gara d’appalto da 10 milioni di euro per trasformare il parcheggio da 2.400 posti auto in un parco da 6 ettari e mezzo. Il sindaco Carlo Masci e gli assessori hanno detto sì al progetto di fattibilità tecnico-economica. Con la bonifica bellica e ambientale ancora in corso – i lavori dovrebbero concludersi tra fine novembre e inizio dicembre – il Comune si mette alla ricerca dell’impresa che firmerà la progettazione esecutiva e poi realizzerà il bosco nel cuore della città: nel giro di pochi mesi, si potrebbe arrivare alla firma del contratto.
LE DIRETTIVE DI MASCI Quattro le linee guida della grande opera che verrà: «Un grande parco urbano a servizio della città e della sua area vasta;», dice la relazione firmata dal dirigente Giuliano Rossi e recapitata alla giunta, «un’area e un manufatto per un edificio multipiano fuori terra per la sosta degli autoveicoli; manufatti e relative aree pertinenziali a servizio delle attività del nuovo parco urbano; percorsi di attraversamento dedicati alla mobilità ciclabile ed ecologica di riconnessione con e a completamento della rete esistente».
Sì AI NEGOZI Nel parco, prosegue la relazione, ci saranno anche negozi: il documento parla di «una serie di attività e di funzionalità a carattere ricettivo da svolgere anche attraverso la dotazione di volumetrie a carattere commerciale». In base alla relazione, la zona sarà più sicura grazie a «un elevato grado di fruibilità».
«PIù VERDE» L’intervento sull’area di risulta, dice la relazione, è «un’operazione per garantire la presenza di ampi spazi verdi al posto di una superficie oggi totalmente impermeabilizzata». Più verde e meno asfalto.
MENO PARCHEGGI Non ci saranno, almeno per adesso, gli stessi parcheggi di oggi nonostante i due silos in programma, uno subito e l’altro in seguito: la scelta, recita il documento, è «liberare dalle auto in sosta le superfici dell’area mediante la realizzazione di una struttura per il parcheggio in grado di contenere fino a 800 posti auto». L’atto di Rossi riporta un passo del programma di mandato di Masci in cui si parla della «trasformazione e rinascita dell’ex area di risulta, che rappresenterà una vera e propria pietra miliare nella storia di Pescara. La realizzazione del parco centrale doterà la città di nuovi spazi di qualità che prevedono la coniugazione di elementi naturalistici di pregio con l’insediamento di funzioni e servizi efficienti dedicati alla sosta».
E LA REGIONE? Dopo i lavori di bonifica, restano 10 milioni per il primo lotto: a questi si aggiungono i 4 milioni per il verde promessi dalla fondazione PescarAbruzzo in una scrittura privata sottoscritta con l’amministrazione Masci. Nella seconda fase, dovrebbe rientrare la costruzione della sede unica della Regione su un ettaro di terreno: è questo l’aspetto più contestato. L’opposizione, dal Pd al M5S fino a Carlo Costantini, al civico Domenico Pettinari e a Simona Barba di Alleanza Verdi e Sinistra-Radici in Comune, è contraria al palazzo della Regione in centro e lo vorrebbe dislocato in periferia. Quanto costerà il palazzo della Regione non si sa ma la spesa potrebbe superare i 50 milioni: di certo, l’amministrazione Marsilio ha detto sì al «all’indebitamento, nei termini che verranno definiti con successivo provvedimento normativo e ciò previa puntuale quantificazione dei connessi oneri».