Penne, allarme per lo stop di Ostetricia

La chiusura senza preavviso del reparto pennese crea forti disagi

PENNE. Disagi per le gestanti di Penne e dintorni, costrette a scegliere altre sedi per partorire a causa della chiusura temporanea del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale San Massimo. Tutte le attività mediche, assicurano i vertici Asl, riprenderanno dal 12 gennaio.

Una chiusura repentina e comunicata senza nessuna forma di preavviso che ha creato non pochi problemi e polemiche tra le utenti del territorio vestino che avevano programmato il parto a Penne. Il provvedimento della direzione sanitaria si è reso necessario per una carenza di personale medico dovuta alla richiesta di ferie di molti dei medici della divisione di ostetricia e ginecologia, che comprende anche Pescara. Sembrerebbe che le ferie natalizie siano state accordate a 8 medici sui 13 in organico, obbligando i rimanenti a comprire i turni necessari a mandare avanti il reparto nel capoluogo adriatico. A Penne continua ad essere assicurata solo l'attività di monitoraggio per le donne in gravidanza; per far nascere i propri bambini, invece, le future mamme possono scegliere tra Pescara e Chieti, con i rischi che comportano i lunghi spostamenti, in particolare dalle zone interne e d'inverno.

La chiusura del reparto del San Massimo, seppur temporanea, come hanno tenuto a ribadire dalla direzione, non convince i cittadini e gli addetti ai lavori, ai quali era stato annunciato, circa un mese fa, dal sindaco Rocco D'Alfonso e dal manager generale Claudio D'Amario, un potenziamento di Ginecologia e Ostetricia sotto la dicitura di Percorso Nascita. «Un falso allarmismo», sostiene D'Amario, «la sospensione delle attività a Penne avrà una durata limitata a questo periodo festivo. Sono già in corso procedure urgenti di reclutamento di pediatri, neonatologi e ginecologi», assicura, «anche per un rafforzamento del setting assistenziale materno-infantile, quali l'ecografia morfologica e la diagnostica pre-natale, nell'ambito di un percorso nascita moderno e di grande rilevanza sociale». «Ho incontrato D'Amario nei giorni scorsi», afferma il sindaco D'Alfonso, «per avere garanzie sulla permanenza del reparto e sull'allargamento delle sue funzioni, come previsto dall'atto aziendale, battendomi affinchè il termine fissato per la riapertura sia perentorio».

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