Penne, pistola nell’auto arrestato montesilvanese
I carabinieri sospettano che l’uomo intendesse compiere una rapina In casa aveva una parrucca da donna forse utilizzata per mascherarsi
PENNE. In macchina armato, con una pistola calibro 8 clandestina nascosta sotto il sedile. Non è ancora chiaro dove fosse diretto e che progetti avesse Gianfranco Palmaricciotti, 46 anni, residente a Silvi Marina ma domiciliato a Montesilvano, che ieri mattina si aggirava con atteggiamento sospetto nei pressi di Penne, a pochi chilometri dal centro abitato. I carabinieri del posto lo hanno notato, inseguito per un po', bloccato e poi perquisito: trovata l'arma sotto il sedile lo hanno subito arrestato.
Si tratta di un volto già noto alle forze dell'ordine per i suoi trascorsi e proprio per questo, nel momento in cui lo hanno bloccato, i militari dell'Arma hanno deciso di andare a fondo. E' scattato il controllo dell'auto, una Volkswagen Tiguan, all'interno della quale Palmaricciotti teneva la pistola, che era sistemata solo il sedile lato guidatore, quindi a portata di mano. Originariamente era un'arma giocattolo che poi è stata modificata con l'inserimento di una canna vera. Una calibro 8 perfettamente efficiente, quindi, ma clandestina, senza dati identificativi e non censita sul catalogo nazionale delle armi.
Subito dopo il ritrovamento i carabinieri hanno deciso di proseguire gli accertamenti, potendo contare sulla collaborazione dei colleghi della compagnia di Montesilvano, per cui hanno raggiunto l'abitazione di Palmaricciotti, nella città adriatica, e hanno effettuato una perquisizione anche lì. In un armadio l'uomo teneva nascosta una parrucca da donna: una folta capigliatura finta di colore castano di cui non è ancora chiaro l'utilizzo.
Per il 46enne è quindi scattato l'arresto con l'accusa di porto e detenzione in luogo pubblico di arma clandestina e mentre in un primo momento gli sono stati concessi gli arresti domiciliari, nelle ore immediatamente successive il sostituto procuratore Salvatore Campochiaro ha disposto il suo trasferimento in carcere, dove è stato rinchiuso. Le indagini sono tutt'altro che terminate. I carabinieri della compagnia Penne, coordinati dal capitano Massimiliano Di Pietro, intendono capire se Palmaricciotti avesse o meno dei complici, che magari viaggiavano su altre auto, e dove fosse diretto, perché è possibile che avesse in mente di mettere a segno una rapina, sventata proprio dal controllo improvviso scattato alla periferia del comune vestino.
C'è anche da capire che utilizzo sia stato fatto in passato della pistola che gli è stata sequestrata: a questo scopo l'arma sarà inviata al Ris di Roma che dovrà rispondere ad una serie di quesiti formulati dai carabinieri che si stanno occupando del caso.
Flavia Buccilli
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