Pensioni, come sarà la riforma: quota 41 o proroga di quota 103  

Il Cnel al lavoro su un piano molto atteso: arriverà un documento organico entro il mese di luglio Ecco tutte le ipotesi, compreso lo schema di uscite flessibili dai 64 ai 72 anni dell’ex governo Dini

PESCARA. C’è fermento intorno al cantiere pensioni. E tornano così le ipotesi sulla riforma . Entro il prossimo 20 ottobre le Camere attendono la presentazione della bozza della Legge di Bilancio di cui un tassello fondamentale sarà costituito, appunto, dalla riforma delle pensioni. Ma il cantiere è aperto da tempo e una tappa fondamentale è prevista già per il mese di luglio.
L’ipotesi di Quota 41
Alcune delle ipotesi sul tavolo sono note: sul dossier la Lega sembra decisa a riproporre un vecchio cavallo di battaglia: Quota 41, l’uscita dal lavoro che consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età.
La proroga di Quota 103
Secondo indiscrezioni di stampa, però, Matteo Salvini potrebbe chiedere anche la proroga di Quota 103 (per ora confermata solo per il 2024) che consente il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi. Un progetto che però parte in salita vista il risultato deludente del Carroccio alle europee del 9 giugno.
L’uscita flessibile e il ritorno della riforma stile Dini
C’è però anche il Cnel al lavoro sulla questione previdenziale. Dal gruppo di lavoro creato dal presidente Renato Brunetta è atteso un documento organico sulle pensioni entro luglio. Come spiega il Sole 24 Ore, tra le varie proposte ci sarebbe un sostanziale ritorno allo schema della legge Dini ovvero un’uscita flessibile tra i 64 e i 72 anni, superando il sistema delle Quote. Il che significherebbe assegni più alti al crescere del momento del pensionamento. La soglia per la pensione di vecchiaia salirebbe così a 67 anni con 25 anni di contributi o un importo di pensione pari ad 1,5 volte l’assegno sociale.
Gli 11 modi per uscire
nel 2024
Allo stato attuale, in attesa della riforma, sono undici i diversi modi per andare in pensione nel 2024. Confermati i 67 anni di età per la pensione di vecchiaia, anche per quella anticipata i requisiti restano invariati e lo saranno fino al 2026: 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne. Confermata per il 2024 la misura Quota 103 (62 anni e 41 anni di contributi) con importanti modifiche per chi matura i requisiti nell’anno 2024. In pratica, l’assegno viene decurtato due volte. La pensione sarà infatti calcolata per intero con il «sistema contributivo» e non più con il sistema misto, vale a dire «retributivo» sulle anzianità acquisite fino al 31 dicembre 1995.