Perazzetti: stipendi adeguati secondo legge Città Sant’Angelo. Il sindaco replica all’opposizione sugli aumenti del compenso suo e della giunta

CITTÀ SANT’ANGELO. «Aumento degli stipendi per sindaco e assessori? Nulla di strano, semplicemente torniamo ad adeguare i compensi a quanto previsto dalla legge». Così il sindaco di Città Sant’Angelo,...

CITTÀ SANT’ANGELO. «Aumento degli stipendi per sindaco e assessori? Nulla di strano, semplicemente torniamo ad adeguare i compensi a quanto previsto dalla legge». Così il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, replica alle accuse del gruppo di opposizione “Visione Comune” che ha stigmatizzato la decisione del primo cittadino e della sua giunta di aumentare gli emolumenti percepiti per i rispettivi incarichi istituzionali. I consiglieri di minoranza, accusando Perazzetti e assessori di incoerenza per aver sostenuto in passato la riduzione degli stipendi e per essere tornati oggi sui loro passi, avevano proposto: «Non sarebbe stato meglio utilizzare questa somma per abbassare il costo dei servizi alla collettività, come mense e trasporto scolastico, o in alternativa aumentare i contributi economici per le famiglie in difficoltà?». La minoranza aveva anche quantificato in 220mila euro in un quinquennio il costo sostenuto dalle casse comunali per i nuovi compensi degli amministratori, ritenendo la cifra non adeguata. Immediata la replica di Perazzetti: «Sindaco e giunta non si aumentano gli stipendi, li adeguano alla norma di legge. Quando questa giunta è salita al governo nel 2019, trovando una situazione disastrosa a livello economico, aveva deciso di ridursi lo stipendio del 15%, ulteriore al 10% che aveva già stabilito la precedente amministrazione», ricorda Perazzetti. «Dopo gli ottimi risultati economici ottenuti grazie al lavoro portato avanti in 5 anni, e avendo tutti gli indicatori positivi, abbiamo deciso di tornare a garantire a chi si impegna per l'amministrazione pubblica lo stipendio che prescrive la legge». E rimarca: «Il disastro economico era stato lasciato dalla parte politica che oggi siede all'opposizione e noi avevamo scelto di dare l'esempio. Ma oggi, alla luce della situazione tornata positiva grazie al lavoro svolto, riteniamo giusto il ritorno agli stipendi di legge».